Dopo il successo dello scorso anno, la serie tv prodotta da Rai Fiction con Clemart tratta dai romanzi della serie de I Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni editi da Einaudi Stile Libero torna a essere protagonista dell’autunno di Raiuno.
Presentata oggi a Capri nell’ambito del Prix d’Italia, I BASTARDI DI PIZZOFALCONE SECONDA STAGIONE andrà in onda in prima visione a partire da lunedì 8 ottobre alle 21.25, per 6 serate. La prima puntata sarà in anteprima su Rai Play il 1°ottobre.
A presentare il nuovo appuntamento di Raiuno, sono arrivati a Capri il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta con il suo vice Francesco Nardella, i produttori Gabriella Buontempo e Massimo Martino di Clemart, il regista Alessandro D’Alatri, l’autore dei romanzi Maurizio de Giovanni, lo sceneggiatore Dido Castelli e il protagonista Alessandro Gassmann, insieme ai colleghi Carolina Crescentini, Tosca d’Aquino, Antonio Folletto, Gianfelice Imparato, Simona Tabasco, Gennaro Silvestro, Gioia Spaziani e Serena Iansiti.
“Girare Bastardi – dice Gassmann – mi ha fatto scoprire e imparare ad amare Napoli. Ci ho vissuto diversi mesi e ci sto ancora adesso per preparare il mio nuovo spettacolo teatrale da regista. Ci vivo veramente molto volentieri, di fatto mi ha adottato. Le sorprese di questa seconda stagione saranno grandissime, ci sono nuovi personaggi e spostamenti abbastanza evidenti nei rapporti interpersonali del mio personaggio, sia nel rapporto con la Piras che con mia figlia. Questi nuovi episodi, a mio avviso, sono ancora più vicini alla scrittura originale di Maurizio e credo che sapranno coinvolgere ancora di più il pubblico. Del mio personaggio ormai conosco un po’ tutto, gli voglio molto bene e comincio anche un po’ ad assomigliargli. Lojacono inizia ad apprezzare la città in cui vive ed è la città a dargli la possibilità di una seconda partenza. E anche per me, artisticamente parlando, questa serie è stata una nuova partenza, molto importante. Il risultato ottenuto con Bastardi è stato veramente eccezionale e ci auguriamo di bissarlo. Ringrazio Alessandro D’Alatri per averci messo in condizione di lavorare benissimo e con un gruppo fantastico di attori, che sono persone belle da conoscere e frequentare anche fuori dal set”.
Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction sottolinea: “I Bastardi di Pizzofalcone appartiene a quello che è il patrimonio più importante e prestigioso di Rai Fiction: quello di una serialità che si fonda su una qualità diffusa, dalla scrittura alla realizzazione, dal lavoro di regia, alla confezione e alla musica. Questa qualità parte da un grande scrittore, che è Maurizio de Giovanni: il suo modo di scrivere ci affascina, ci coinvolge, ci porta dentro i misteri e le incognite di una città bella ed enigmatica come Napoli, e all’interno di psicologie e caratteri che attirano il lettore e quindi lo spettatore, in modo coinvolgente. Oltre ciò, c’è una scrittura ricca e stratificata che il regista Alessandro D’Alatri ha saputo mettere in scena interpretando questo mondo e scavando all’interno dei personaggi e degli ambienti in un modo che valorizza quello che è il dato di partenza della scrittura. E poi c’è una squadra di fuoriclasse: Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini e tutti gli attori scelti sono di altissima qualità, così come i personaggi di puntata, che appartengono alla tradizione del teatro napoletano e valorizzano la qualità del prodotto. E poi, ovviamente, c’è anche il dato produttivo: una produzione che si cimenta sulla seconda serie rinnovando e rilanciando il progetto in termini produttivi. Ai personaggi, si aggiunge l’elemento della solidarietà. Ognuno di questi, ed è la grandezza alla quale assistiamo, è un personnaggio fallibile, che ha una mancanza, una lacuna e un bisogno di trovare comprensione negli altri. L’ultimo personaggio di questa storia è Napoli, ne sono orgogliosa, e questo è grazie a Maurizio de Giovanni prima di tutto ma anche al modo in cui la regia l’ha restituita. Usciamo dai luoghi comuni, raccontiamo una città che ha una sua unicità. Un giorno proprio de Giovanni mi disse che per scrivere un giallo che riesca a entrare nell’interesse dello spettatore è necessario che lo scrittore conosca bene la città stessa, che riesca a rendere l’unicità di quello che accade nei vicoli, nelle strade, con i suoi odori, profumi e colori”.
Per il regista Alessandro D’Alatri “lavorare con una squadra così prestigiosa, in una città che amo profondamente, mi ha fatto sentire adottato e io l’ho adottata in qualche modo. Con l’opportunità di aggiungere un cast di alta qualità lavorando sul territorio, facendo una ricerca veramente capillare sul grande patrimonio delle risorse attoriali che ha Napoli. Credo sia la capitale del teatro: c’è un potenziale stradoridianario, ho visto quasi 1300 attori, tutti di grandissimo livello. Credo che portare il livello attoriale dei ruoli di puntata allo stesso livello del cast primario sia stata una mission molto importante. Aggiungo anche che c’era la voglia di raccontare la città da un punto di vista non solo pittorico e folcloristico, ma di farla trasudare, ossia respirare. Napoli si ama. Basta soltanto fare una passeggiata per la città. Fare la fiction rispetto al cinema, significa correre molto di più e questo mi ha messo in condizione di poter utilizzare tutta la mia esperienza che ti permette di correre meglio, e sentire meno la fatica e c’è sicuramente più godimento a prendere il meglio da ciascuno”.