“Cosa nostra c’è e continua ad operare, anche se sono diverse le modalità con cui continua ad operare. Sono diversi i modi con i quali cerca di affermarsi nel territorio”. Lo ha dichiarato il Capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, in questura, a Palermo, a margine della presentazione del “Programma Borse di Studio”, promosso dall’associazione Quarto Savona 15.
“Il fatto che, per fortuna, non ci siano fatti di sangue come quelli che questa città ha vissuto nella prima e nella seconda guerra di mafia e nella stagione stragista, non significa che Costa nostra ha abbassato i bandoni – ha aggiunto Gabrielli -. In realtà Cosa nostra ha cambiato strategia, come ha detto lo stesso perfetto Manganelli. Non lo ha fatto per un libero convincimento ma perché c’è stata una risposta forte delle istituzioni e della società civile”.
“Oggi Palermo è molto diversa – ha sottolineato il Capo della polizia -. Anche i palermitani sono cambiati. La mafia si sta attrezzando e la sua operatività va ben al di là dei territori siciliani. Non a caso ci sono consigli comunali che vengono sciolti in giro per l’Italia perché sono collusi con la ‘Ndrangheta, con cosche della mafia siciliana o con la camorra. Questo ci dimostra che il percorso da fare è ancora lungo. Una eccessiva rappresentazione quasi edulcorata di un passato che deve sostanziarsi nella scoperta di lapidi o di qualcosa che non appartiene al presente, sarebbe un rischio da non correre. Io credo che noi non corriamo questo rischio perché l’impegno delle istituzioni è massimo”.