SLITTA DECISIONE SU FORMAT SERIE B

Il giorno del giudizio sulla Serie B a 19 squadre è rinviato. Al termine di un dibattito durato quasi due ore, dopo aver sentito Federcalcio, Lega di Serie B, tutti i club coinvolti (Novara, Catania, Siena, Pro Vercelli e Ternana) e la Procura Generale dello Sport, il Collegio di Garanzia a sezioni unite ha deciso di riflettere ancora qualche giorno sulla legittimità o meno del format a 19 squadre, autorizzato lo scorso 13 agosto dal commissario straordinario Roberto Fabbricini. Chiusa l’udienza poco prima delle ore 16, Mario Sanino, Massimo Zaccheo, Dante D’Alessio, Virginia Zambrano, Gabriella Palmieri Sandulli e il presidente Franco Frattini non hanno avuto tempo sufficiente per riflettere su una questione davvero complessa. “Non sarebbe stato serio decidere in un’ora o in un’ora e mezzo – ha sottolineato Frattini lasciando gli uffici di Palazzo H, al Foro Italico – Io per primo non avevo maturato un’idea, abbiamo ascoltato tutti e ognuno di noi ha preso doppi appunti su argomenti davvero importanti: lunedì sera o al massimo martedì decideremo in via definitiva”.
La questione resta aperta, dunque. Nel Collegio il dibattito è acceso, le posizioni non sono ancora uniformi e dunque i giudici si sono presi il tempo necessario, vista anche la pausa dei campionati di Serie A e Serie B per gli impegni delle nazionali. Le osservazioni dei club ricorrenti, speranzosi di riportare il format a 22 squadre per essere ripescati, sono state ascoltate con attenzione. Tutti hanno definito la decisione di far partire il campionato a 19 squadre “ingiustificata e immotivata”. “Il commissario ha ritenuto di avere un potere così esteso da poter definire i parametri della propria legittimità – ha sottolineato l’avvocato Federico Tedeschini, legale del Catania – Questo è profondamente antigiuridico”. Ma il Collegio ha preso atto anche delle ragioni della Federcalcio, difesa dal professor Giulio Napolitano: “Il commissario ha non solo il potere, ma anche il dovere di adottare tutti gli atti necessari al corretto funzionamento della Federazione e tra questi ci possono anche essere atti di carattere regolamentare. Quanto fatto da Fabbricini è perfettamente coerente con il suo mandato, è legittimo e persino doveroso: è stato deciso di far giocare la Serie B alle sole squadre che hanno maturato il diritto di disputarla sul campo”, ha sottolineato Napolitano sostenuto dagli avvocati della Lega di Serie B e persino dalla posizione terza della Procura Generale dello Sport.
“Non esiste un diritto al ripescaggio perché non si è creata alcuna aspettativa certa di partecipazione a campionati superiori in capo ai singoli club – ha sottolineato l’avvocato Federico Vecchio – Riteniamo inoltre che i poteri affidati al commissario Fabbricini siano i poteri del Consiglio federale e che quindi il provvedimento del 13 agosto abbia travolto i precedenti stabilendo che al campionato di Serie B possano partecipare solo i soggetti che ne hanno titolo”. Il format della serie cadetta resta dunque in bilico, così come la questione dei criteri di ripescaggio deliberati dal commissario Fabbricini e annullati dalla giustizia endofederale della Figc, ma ora finiti sul tavolo del Collegio di Garanzia: la decisione è ovviamente subordinata a quella sul format e dunque arriverà la prossima settimana, congiuntamente alla prima.
Sono già arrivate, invece, le sentenze del Collegio sul calcio femminile e sul ricorso avanzato da Lnd, Lega Pro, Aic e Aia contro la proroga del commissariamento della Federcalcio e per la repentina indizione delle elezioni.
In entrambi i casi la Figc ne esce soddisfatta: l’organizzazione dei campionati di Serie A e Serie B femminili torna sotto l’egida federale, come voluto da Fabbricini e sostenuto anche da moltissimi club, mentre alla Lega nazionale dilettanti resterà l’organizzazione del campionato interregionale; per quanto riguarda la seconda questione, il Collegio ha dichiarato invece la cessata materia del contendere prendendo atto della convocazione dell’assemblea elettiva da parte del commissario. Attraverso il proprio legale, Gianfranco Viglione, i delegati ricorrenti delle quattro componenti chiedevano oggi anche la limitazione dei poteri di modifica dello statuto da parte della gestione commissariale, uno statuto che deve essere adeguato ai nuovi principi informatori varati dal Consiglio nazionale del Coni: sul punto, il Collegio di Garanzia si è limitato ad auspicare che “i poteri del commissario straordinario vengano esercitati nei limiti fisiologici funzionali”.

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