“Su Ilva quelli di prima hanno fatto un gran pasticcio e dicono di essere gli esperti. Se io invalidassi la gara, gli Indiani di Mittal andrebbero al Tar e otterrebbero comunque l’impianto. Mi sono assunto la responsabilità di riaprire la procedura e verificare”. Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ospite di “Agorà Estate” su Raitre.
“Il rischio che i lavoratori perdano il lavoro c’è già da tempo – ha aggiunto Di Maio -. Il governo precedente ha fatto un accordo con una società indiana in cui era stabilito che 4000 lavoratori sarebbero stati in esubero. Per annullare la gara serve l’interesse pubblico”.
Il parere dell’Avvocatura dello Stato “lo vedranno tutti dal 7 settembre in poi, che è la data in cui finisce la procedura interna al Ministero. L’Avvocatura, quando mi ha mandato il parere, ha scritto una clausola dicendo che non è ostensibile: significa che, durante la procedura di accertamento della legalità, non lo posso pubblicare – ha spiegato il vicepremier -. Se lo pubblico vizio tutta la procedura e, invece di accertare la legalità, magari compiamo un’altra illegalità. E’ tutta qui la questione, ma tra 15 giorni tutti lo potranno leggere”.