Proseguire le attività di ricerca per prevenire e per combattere una patologia ancora molto diffusa e legata al tabagismo, ma anche promuovere ogni iniziativa utile a modificare comportamenti potenzialmente nocivi per la salute: sono queste, le finalità che hanno indotto la Giunta lucana ad approvare la proposta di prosecuzione di un progetto – già avviato dall’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza – per la diagnosi precoce del tumore polmonare.
“Cosmos II” è il nome programma al centro del provvedimento, rivolto a “soggetti ad alto rischio” da sottoporre a “Tac toracica con basso dosaggio”. L’esecutivo regionale metterà a disposizione per il 2018 una cifra pari a 90 mila euro, mentre l’azienda ospedaliera San Carlo dovrà rendicontare attività e relativi costi entro il 28 febbraio 2019.
“Per il tumore del polmone, prima causa di morte per cancro nei Paesi industrializzati – è spiegato nel progetto – la prevenzione primaria rimane l’unico sistema efficace per contrastare la sua insorgenza. Le sanzioni contro i fumatori disposte in molti Paesi industrializzati hanno determinato negli ultimi anni una significativa riduzione nell’incidenza di fumatori attivi e di mortalità nei maschi, ma non ancora nelle donne”.
Una serie di studi “hanno dimostrato che l’utilizzo della tac toracica a basso dosaggio è in grado di favorire l’anticipazione diagnostica, individuando noduli di pochi millimetri di diametro, con bassa esposizione alle radiazioni ionizzanti, costi limitati, breve durata dell’esame e assenza di mezzo di contrasto”. In considerazione “dei risultati ottenuti e della importante esperienza maturata con lo studio Cosmos” l’Aor San Carlo ha ritenuto opportuno “prorogare Il progetto” prevedendo il prolungamento dell’assistenza “ai mille soggetti già studiati e l’ingresso di circa 150-200 pazienti, tra forti fumatori o ex fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni, con più di 55 anni”.
L’obiettivo primario del progetto “è quello di studiare con la sola Tac del torace a bassa dose i pazienti già seguiti e coloro che vorranno partecipare allo studio di diagnosi precoce”. Altra finalità è quella di “ridurre l’incidenza dei fumatori mediante un programma di consulto psicologico finalizzato alla disassuefazione”. Nei circa 200 nuovi ingressi “si prevede di diagnosticare in fase precoce due o tre tumori polmonari”. I pazienti saranno sottoposti anche colloquio psicologico, con l’intento di di arrivare “alla disassuefazione dal fumo, che secondo recenti casistiche si assesta sul 15-18 per cento dei soggetti studiati”.