FABBRICINI “UN GRANDE MANAGER PER NUOVA FIGC”

“Metà ottobre è la data in cui ci sarà l’assemblea elettiva”. Lo ha detto il commissario straordinario della Figc, Roberto Fabbricini, a ‘Radio Anch’io Sport’, su Radio1, ribadendo come la nuova governance dovrebbe nascere il prossimo 22 ottobre. “Penso che la grande incombenza per il prossimo Consiglio Federale sara’ riformare i campionati, i format attuali stridono e in questo modo il sistema non regge – aggiunge Fabbricini – Societa’ anche gloriose sono sparite in pochi mesi, tutto questo professionismo in Italia non puo’ reggere”. Circa le sorti della Figc, il commissario straordinario avverte che “bisogna trovare per la presidenza una persona che sia in grado di governare bene questo mondo. Piu’ che una federazione mi sembra una confederazione, ci sono interessi troppo spesso contrastanti, ogni provvedimento fa arrabbiare qualcuno. Ma non basta fare un presidente, bisogna avere la forza di fare le dovute modifiche a questo sistema”. Per il dopo commissario, la speranza è che nasca “una struttura forte, che faccia andare avanti la barca non a strappi e con un grande manager che faccia capire come siano fondamentali compattezza e uniformità per il lancio del nostro calcio”. Da rivedere anche la giustizia sportiva: “Non può avere questi tempi, non si può arrivare a metà agosto e non sapere l’organico di qualche campionato. Va riformata, non nelle persone ma nella celerità di giudizio in ogni grado”. Infine, sulle polemiche dell’Aia per l’assenza di rappresentanti ‘istituzionali’ al primo raduno stagionale: “Ho avuto un impedimento fisico, mandai una lettera a Nicchi per dirgli che sarei venuto a Coverciano per salutare gli arbitri ma dovuto fare marcia indietro. Ho parlato con lui, che ha capito bene la situazione, lamentando che per le prima volta non ci fossero il presidente della federazione, di A e di B. Sono cose che prescindono dalla mia volontà, a Coverciano sarei andato anche a piedi per rispetto di una componente essenziale per il calcio italiano”. “Uno sciopero della Serie B non farebbe bene al calcio italiano – ha poi sottolineato Fabbricini, commentando la possibilità di uno stop indetto dai calciatori del torneo cadetto, la cui prima giornata è in calendario il 24 agosto, circa il format a 19 squadre con il blocco dei ripescaggi – Non posso fare previsioni su quanto potrà succedere. Domani c’e’ una riunione dei capitani delle squadre di serie B e mi sembrerebbe strano ne uscisse uno sciopero, vista la compattezza di tutte le 19 squadre che in assemblea mi hanno chiesto all’unanimità di non fare ripescaggi. I giocatori sono ovviamente liberi di fare le loro valutazioni e decidere”. “Lo spessore di Pirlo come uomo è anche superiore a quello di calciatore. L’impegno era di esaminare alcune clausole contrattuali, ma i suoi obblighi televisivi non mi sembravano in linea con il rapporto con la federazione, soprattutto per motivi di trasparenza. Poi c’erano clausole in contrasto col sedere sulla panchina. Credo però che per Pirlo le porte della squadra azzurra siano sempre aperte – spiega Fabbricini, tornando sul mancato approdo di Andrea Pirlo come vice ct azzurro – Mancini è stata una buona scelta, è un personaggio competente, di equilibrio e riservatezza, ha affrontato l’incarico così come volevamo, con voglia e disponibilità di affrontare un mare non ancora calmo, ed in linea con i motivi economici della federazione. L’ho visto impegnato nelle amichevoli disputate, è una persona di buon senso e ha creato armonia nel gruppo: ora vedremo come si comporterà nelle partite che contano”. Incombono infatti le prime gare di Nations League contro Polonia e Portogallo: “Sono partite pesanti e impegnative, credo però sia importante cominciare col piede giusto nella partita interna a Bologna. Dobbiamo riprendere il gusto di vedere l’Italia: troppe volte sento che le persone vedono in tv la loro squadra del cuore e vanno al cinema quando gioca la Nazionale”. Sulla prima giornata di Serie A, che si completerà stasera con il posticipo Atalanta-Frosinone: “Mi aspettavo che l’Inter, dopo la buona campagna estiva, potesse vincere la prima di campionato. Non sto rammaricandomi, dico solo che se tutte e quattro le squadre che partecipano alla prossima Champions League avessero vinto in trasferta, sarebbe stato un bel messaggio in chiave europea. Le seconde squadre? E’ un grande rimpianto – conclude Fabbricini – Ora tutti lamentano che la montagna ha partorito il topolino, ma quando è stato varato il progetto c’erano quattro squadre, poi il Milan ha fatto un passo indietro. All’inizio non c’era solo la Juventus ma altre tre squadre pronte a fare il campionato”.
(ITALPRESS).

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