Due argenti per cominciare. Parte col piede giusto l’avventura azzurra agli Europei di nuoto al Tollcross International Swimming Centre di Glasgow. Merito di Ilaria Cusinato, seconda nei 400 misti, e del quartetto formato da Luca Dotto, Ivano Vendrame, Lorenzo Zazzeri e Alessandro Miressi, che bissa il risultato della 4X100 sl di Londra.
Senza l’ungherese Katinka Hosszu, campionessa olimpica e mondiale ed europea dal 2012, e la spagnola Mireia Belmonte, bronzo olimpico e argento mondiale, a prendersi lo scettro nei 400 misti è la francese Fantine Lesaffre ma alle sue spalle ecco la giovanissima padovana di Cittadella, 19 anni il 5 ottobre prossimo e già bronzo europeo in vasca corta nei 200 misti l’inverno scorso a Copenhagen. I due anni al centro federale di Ostia, sotto l’occhio vigile di Stefano Morini, sono serviti: argento in 4’35″05 per la Cusinato, fresca di maturità e primatista italiana nella specialità con costume in tessuto stabilita grazie al 4’34″65 del 30 giugno al Sette Colli, a 21 centesimi dal record di Alessia Filippi datato 2008. “Sono contentissima, volevo prendermi una medaglia – racconta – Sapevo che l’oro era difficile dopo aver visto stamattina la Lesaffre ma ho lottato con tutte le mie forze. Questa medaglia la dedico ai miei genitori, vale come un oro. Dal bronzo di Copenhagen è stata una rivoluzione e il mio obiettivo principale erano questi Europei”. Settima invece l’altra azzurra che era approdata in finale, Carlotta Toni. Nella staffetta maschile solo la Russia (3’12″23) fa meglio degli azzurri, argento come nel 2016 (3’12″90). Dotto chiude la prima frazione quarto (“mi sono incartato verso la fine, la vittoria era alla nostra portata), nè Vendrame nè Zazzeri (“potevo fare nettamente meglio”) riescono a rimontare e allora tocca ad Alessandro Miressi, 20 anni fra qualche mese, prendere per mano la staffetta azzurra con una quarta frazione da urlo, unico a scendere sotto i 47″ (46″99).
Non riesce invece a ripetersi la staffetta femminile 4×100 sl che passa dal secondo posto di Londra al quinto di oggi. In una finale a nove dopo la decisione di ammettere sia Danimarca che Polonia, ottave ex aequo nelle batterie, l’Italia non riesce a tenere il passo delle migliori sin dalla prima frazione, con Giada Galizi che passa il testimone penultima. La situazione migliora leggermente con Erika Ferraioli, poi Laura Letrari consegna a Federica Pellegrini una staffetta in ottava posizione e la Divina, con una frazione da 53″59 (meglio solo l’olandese Kromowidjojo e la britannica Anderson in 53″22), riesce comunque a risalire di tre posizioni, con la Francia che si prende l’oro davanti a Olanda e Danimarca. “Guardando i tempi siamo più rincuorate – commenta la Pellegrini – È stato stranissimo fare una finale a nove ma hanno deciso di non fare lo spareggio e la nona è arrivata terza. Ma siamo andate tutte molto veloci, abbiamo fatto il nostro, sarebbe stato peggio avere questo risultato sapendo di non aver fatto quello che dovevamo fare”. A chiudere il quadro dei titoli assegnati oggi, l’oro nei 400 sl, orfani dell’infortunato Gabriele Detti, all’ucraino Romanchuk. Domani si torna in vasca e un’altra medaglia potrebbe arrivare dagli 800 femminili con Simona Quadarella che, nonostante il dolore alla spalla, stacca il biglietto per la finale col miglior tempo (8’23″93). Ma anche nei 100 farfalla l’Italia si giocherà le sue carte con Ilaria Bianchi ed Elena Di Liddo, entrambe sotto i 58″ col terzo e quarto tempo, mentre nei 100 rana speranze riposte in Fabio Scozzoli. Si fermano invece in semifinale Erika Ferraioli (50 sl), Thomas Ceccon e Simone Sabbioni (50 dorso, nuovo record del mondo giovanile per il russo Kolesnikov che si migliora e firma il crono di 24″25) e Alessandro Pinzuti (100 rana).
Per l’Italia da Glasgow arrivano anche due medaglie dal sincro: Giorgio Minisini e Manila Flamini, campioni del mondo in carica, centrano l’argento nel duo misto tecnico col punteggio di il punteggio di 88.6973, dietro i russi Mayya Gurbanberdiev e Aleksandr Maltesev (89.5853). Bronzo invece per Linda Cerruti e Costanza Ferro nel doppio tecnico, con le azzurre che confermano così il terzo posto di Londra 2016 ma con un punteggio decisamente maggiore: 27.1000 per l’esecuzione, 35.4519 per gli elementi e 27.2000 per l’impressione artistica. Vincono le russe Svetlana Kolesnichenko e Varvara Subbotina che totalizzano 95.1036 mentre le ucraine Anastasiya Savchuk e Yelizaveta Yakhno sono seconde con 92.6188 punti.
(ITALPRESS).