PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Da vassallo a Re. A Parigi è stato incoronato Geraint Thomas, vincitore dell’edizione numero 105 del Tour de France. Il gallese della Sky, negli ultimi anni al servizio del suo capitano Chris Froome, si è laureato con merito campione della Grande Boucle 2018, controllando alla grande tutte le tappe della corsa, con peggior piazzamento di giornata (escluso oggi) un 33° posto. Dall’undicesima frazione, vinta sul San Bernardo, per poi ripetersi il giorno dopo sulla cima dell’Alpe d’Huez, Thomas ha indossato sempre la maglia gialla, difendendola con i denti, fino all’odierno brindisi a colpi di champagne (nei primi chilometri della giornata), all’ingresso trionfale a Parigi con la bandiera del Galles sulle spalle e alla passerella finale sui Campi Elisi.
Un tripudio dunque per il 32enne Thomas, culminato con la premiazione sotto l’Arco di Trionfo. “E’ un momento incredibile per me. Cercherò di godermi i prossimi giorni e le prossime settimane al massimo”, ha detto il gallese. “Oggi l’ingresso a Parigi con la bandiera del mio Paese è stato meraviglioso. Sono state tre settimane stupende. Non pensavo di poter vincere alla vigilia della corsa ma ogni giorno ho acquisito fiducia e convinzione nei miei mezzi”, ha aggiunto Thomas, visibilmente commosso. Mentre lui festeggia nella capitale francese, il gallese viene celebrato in Patria, con Cardiff (città natale di Thomas) illuminata tutta di giallo, e anche dalla sua squadra di calcio del cuore, ovvero l’Arsenal, che gli ha reso omaggio via Twitter.
“Devo dire grazie al mio team, che mi ha permesso di centrare questo incredibile successo. Grazie alla Sky e in particolare al mio capitano Froome, un grande professionista e un grande esempio per me. Massimo rispetto per Chris, per quello che ha fatto in tutti questi anni e anche in questa edizione del Tour”, ha spiegato poi il gallese, a margine della premiazione. Fra i compagni, nel suo breve discorso, Thomas ha citato anche l’italiano Gianni Moscon. “Un abbraccio a mia moglie e a tutto il Galles. Seguivo questa corsa fin da quando ero giovanissimo in tv. Il sogno di vincerla è diventato, grazie al lavoro duro, realtà: viva il Tour”, ha concluso il britannico.
Per la cronaca, al termine degli otto giri odierni lungo il percorso cittadino di 6.8 chilometri, Alexander Kristoff ha vinto la ventunesima e ultima tappa di questo Tour, la Houilles-Parigi. Il norvegese della Uae Emirates si è imposto in volata davanti al tedesco John Degenkolb (Trek Segafredo), secondo, e al francese Arnaud Demare (Groupama FDJ), terzo. Per Kristoff è il terzo successo in carriera nella corsa gialla. “Purtroppo negli anni sono stato anticipato in più di una occasione da campioni come Kittel, Grepeil e Cavendish”, ha affermato il 31enne norvegese.
Sugli scudi, poi, l’olandese Tom Dumoulin (Sunweb), secondo assoluto, come al Giro d’Italia, e Chris Froome, capitano della Sky, terzo nella generale. Il 33enne keniota naturalizzato britannico, dopo i successi al Tour del 2013, 2015, 2016 e dello scorso anno, si è dovuto “accontentare” del gradino più basso del podio, lasciando la scena all’ex vassallo Thomas, da oggi titolare della maglia gialla fino alla prossima edzione della corsa francese.
Festeggiate anche le altre “maglie”. La verde (classifica a punti) è andata per la sesta volta nella sua carriera (eguagliato il record di Zabel) allo slovacco Peter Sagan. Per il campione del mondo primato storico di punti conquistati: 477 in tutto. Quella a pois (classifica scalatori) è stata vinta dal francese Julian Alaphilippe (Quick Step Floors). Quella bianca (classifica giovani), infine, è stata consegnata a un altro transalpino, ovvero a Pierre Roger Latour (AG2R La Mondiale). Numero rosso, per il più combattivo, all’irlandese Daniel Martin (Uae Emirates); numero giallo (alla squadra con più “piazzati” in classifica) ai componenti del team Movistar. Infine, omaggio commovente a Parigi anche per il ciclista di casa Sylvain Chavanel (Direct Energie), che ha disputato il 18° Tour della sua carriera, con oltre 60.000 chilometri lungo le strade francesi e ben 368 giorni (più di un anno di vita) in sella alla sua bici in tante, tantissime frazioni della Grande Boucle.
(ITALPRESS).
THOMAS DA VASSALLO A RE, ULTIMA TAPPA A KRISTOFF
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