“Meritiamo un otto, anche abbondante”. Il presidente della Federscherma, Giorgio Scarso, non puo’ che essere soddisfatto per le sette medaglie conquistate dall’Italia ai Mondiali di Wuxi, oltre alla vittoria della classifica per nazioni. “Come diceva il vecchio presidente della Fides Livorno, a casa nostra il secondo posto e’ un funerale… – dice il numero uno della Fis, accompagnato dal vice e capo-delegazione Paolo Azzi – Questo ci fa onore ma dobbiamo renderci conto che il sistema della scherma mondiale e’ mutato e restare al vertice del medagliere e’ sempre piu’ complicato. In questo Mondiali si stava iniziando a parlare di scherma al femminile con una leggera ironia, non come un valore aggiunto ma come una diminutio, e i ragazzi hanno risposto con la vittoria di Foconi, un ragazzo verace, con genitori esemplari, espressione di cio’ che deve essere una famiglia: accompagnare senza entrare in argomenti tecnici”. Nonostante un bottino cosi’ importante, c’e’ anche da recriminare per qualche podio non conquistato: “Ci mancano due medaglie, e questa e’ la nostra forza: se tutto fosse andato al meglio, ne avremmo sommate altre 4-5. Questo pero’ fa parte del gioco e nobilita quanto abbiamo fatto: spesso facciamo piu’ notizia quando non vinciamo, ci fa piacere, ma dobbiamo adoperarci affinche’ l’opinione pubblica e il nostro sistema sportivo si rendano conto che una federazione che da’ continuita’ ai risultati deve essere presa ad esempio come sistema organizzativo, gestionale. Quest’anno abbiamo fatto 52 campionati italiani, con migliaia di partecipanti, e questo e’ un sistema che consente a tutti di potersi preparare al meglio per una corretta crescita e per dare un ricambio generazionale”.
Tornando alle gesta di Wuxi, Scarso sottolinea che “hanno vinto tre nomi che notoriamente non salivano sul podio: Navarria, che in passato e’ mancata nei momenti clou, Foconi, che ha avuto il merito di saper attendere, e la Volpi, che e’ figlia del lavoro dei maestri. Se debbo guardare con occhio attento, qualcosa in piu’ mi sarei aspettato dalla spada maschile: ci sara’ da fare qualche riflessione, il motto deve essere ‘urlare meno e tirare di piu”. Pero’ e’ da rimarcare che siamo potenzialmente da podio in tutte le specialita’: se la scherma la prendessimo come punto di riferimento, saremmo in una posizione di prestigio a livello internazionale. Di questa federazione possono essere orgogliosi il Paese e il Coni: non a caso il presidente Malago’ ci ha sempre fatto pervenire la sua vicinanza”. L’argento della squadra di fioretto femminile deve essere comunque considerato un risultato eccellente: mastichiamo amaro, ma il piazzamento e’ di grande importanza e questo deve farci prendere coscienza che da domani avremo una serie di appuntamenti per programmare l’anno di preparazione olimpica. Le Coppe del Mondo vinte non sono poi dei risultati di consolazione ma certificano la nostra leadership: il fatto che se le siano aggiudicate Navarria, Foconi e la squadra di fioretto femminile, oltre a 3-4 di livello under 20, mi fa dire che lo sforzo fatto in questo Mondiale e’ la sintesi di un sistema che si fonda sulle societa’ sportive, di una federazione che si avvale di uno staff tecnico di grande rilievo. E poi, esportiamo, e non importiamo, cuna serie di maestri che lavorano all’estero.
Diamo un contributo a tutto il mondo della scherma”.
Scarso ne approfitta per focalizzare anche alcuni appuntamenti istituzionali: “Il presidente del Coni Malago’ sta organizzandosi con le autorita’ governative per un incontro, che probabilmente si terra’ a settembre. il 29 settembre faremo poi la premiazione di circa 50 ragazzi nell’ambito del progetto sull’incentivazione allo studio: sara’ una cerimonia che dovrebbe svolgersi nella Sala della Lupa a Montecitorio, e nell’occasione ci sono tutte le premesse per un accordo con Tor Vergata, prendendo spunto dalla doppia carriera di Garozzo, avanti negli studi di medicina. E a settembre ci sara’ un corso per chi vuole diventare istruttore e maestro, rivolto agli atleti che hanno disputato il Mondiale”.
Un’ultima riflessione e’ su Arianna Errigo, al momento intenzionata a proseguire sia con la sciabola che con il fioretto: “La federazione invitera’ l’atleta a fare una scelta: se corrispondera’ con le nostre aspettative bene, altrimenti si avvarra’ dell’obbligo istituzionale di guidare il corretto impegno di un atleta di questo genere. L’atleta non e’ un impiegato un operaio, deve esserci la componente di entusiasmo, pero’ convochero’ i responsabili tecnici chiedendo che decida: mi immaginavo che si sarebbe resa conto della difficolta’ durante la stagione, ma e’ caparbia. C’e’ una qualificazione olimpica in ballo e non possiamo derogare: non puo’ continuare a fare sciabola e fioretto. Non voglio arrivare al muro contro muro, ci siamo resi conto che non sta e non puo’ rendere come potrebbe secondo le sue potenzialita’. E poi e’ anche per il suo bene, non solo della federazione, e abbiamo il dovere di salvaguardare la squadra. Non siamo per il braccio di ferro ma per una linea di coerenza che questa federazione ha sempre avuto”.
(ITALPRESS).