DEGENKOLB TORNA AL SUCCESSO, MARTEDÌ LE ALPI

John Degenkolb è tornato al successo dopo circa tre anni; Greg Van Avermaet è rimasto in maglia gialla per il settimo giorno consecutivo; Richie Porte e Tony Martin si sono ritirati; Rigoberto Uran ha accusato (per colpa di una caduta) quasi due minuti di ritardo. Queste, in sintesi, le notizie principali della temuta nona tappa dell’edizione numero 105 del Tour de France, la Citadelle d’Arras-Roubaix, di 156.5 chilometri, dei quali ben 21 e mezzo lungo il “mitico” pavè (divisi in 15 settori).
Bella la storia di Degenkolb. Il tedesco della Trek Segafredo, che si era imposto proprio nella Parigi-Roubaix, nonchè nella Milano-Sanremo, nel 2015, dopo un brutto incidente subito a gennaio del 2016 non era più stato in grado di pedalare da “big”. Oggi, finalmente, ha ritrovato la gamba giusta e si è messo alle spalle, allo sprint, i due compagni della fuga decisiva. In seconda piazza il belga Van Avermaet (Bmc), vincitore della Parigi-Roubaix nel 2016, sempre più leader della classifica generale. Al terzo posto un altro belga, ovvero Yves Lampaert (Quick Step Floors). A 19″ i primi inseguitori, come Gilbert e Sagan (saldamente maglia verde); al 27″ i migliori, ovvero Froome, Adam Yates, Nibali, Thomas, Valverde, Dumoulin e Quintana. Poco più indietro gli sfortunati Bardet (diverse forature) e Landa (caduto), a 34″; infine a 1’55” Uran.
Tantissimi incidenti e numerose forature hanno caratterizzato e animato la frazione odierna. Parzialmente rivoluzionata la classifica generale. In primis hanno alzato bandiera bianca e sono fuori gioco Tony Martin, caduto rovinosamente ieri, e Porte, vittima di un brutto incidente nei primi chilometri di oggi. Per il resto Van Avermaet ha ora un vantaggio di 43″ su Geraint Thomas, secondo, e di 44″ su Gilbert, terzo. Questi, invece, i distacchi dei protagonisti più attesi: Alejandro Valverde è a 1’31”, Chris Froome, Adam Yates e Mikel Landa sono a 1’42”. Più dietro Vincenzo Nibali, a 1’48”, Tom Dumoulin, a 2’03”, Romain Bardet, a 2’32”, Nairo Quintana, a 2’50”, e Rigoberto Uran, a 2’53”.
Calmo e riflessivo, al termine della tappa il siciliano Nibali. “Oggi è stata veramente una frazione difficile: nei tratti di pavè c’era tanta polvere e si stava tutti in fila. Per fortuna la mia caduta è stata senza conseguenze. All’inizio è stato il tratto più difficile: tutti andavamo forte per stare davanti ma la strada era stretta. Non è stata una tappa semplice”, ha detto l’italiano, proiettato già verso il break e soprattutto verso le Alpi.
Domani la carovana gialla osserverà un giorno di riposo (il primo, l’altro è previsto per il 23 luglio) nella splendida Annecy. A seguire, da martedì si fara’ sul serio: in programma la scalata de Le Grand Bornand, primo arrivo sulle Alpi, nell’Alta Savoia.
(ITALPRESS).

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