ANDERSON EPICO, È IN FINALE, KO ISNER 26-24 AL 5°

Una sfida epica, durata ben 6 ore e 36 minuti ha decretato il primo finalista del singolare maschile di Wimbledon, terza prova dello Slam della stagione, in scena sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis Club di Londra. E’ Kevin Anderson, un “gigante”, non solo per i 203 centimetri di statura. Il giocatore sudafricano, 8 del mondo e del tabellone, ha sconfitto al quinto set, per 26-24, al termine di una vera e propria maratona a suon di ace e prime palle vincenti, lo statunitense John Isner, 10 del ranking Atp e nono favorito del seeding. E’ stata la semifinale più lunga della storia di Wimbledon ma anche il secondo match più lungo mai visto sui campi britannici, dopo la “mitica” Isner-Mahut del 2010, sempre con lo statunitense protagonista (allora Isner vinse 70-68 al quinto). Questo il punteggio finale: 7-6 (8) 6-7 (5) 6-7 (9) 6-4 26-24. Solo il quinto set è durato due ore e 55 minuti. Nel conteggio degli ace, magra consolazione, ha vinto Isner: 53 punti diretti sul servizio per lo statunitense, 49 per Anderson. Isner, nonostante non sarà al via nella finale di domenica, ha battuto il record di ace fatti, 214, da un giocatore nei “The Championship”, superando il primato di Ivanisevic (212), datato 2001, quando il croato trionfò a Londra.
“E’ stato un rally alla fine, qualcuno doveva vincere. Sono felice ma sono anche dispiaciuto per il mio avversario. Complimenti a Isner per quello che ha fatto oggi e in tutta la sua carriera”, ha detto al termine delle fatiche odierne Anderson, che ha staccato il pass per la finale nonostante avesse sulle gambe la maratona vincente di mercoledì contro Roger Federer (4 ore e 17′).
In finale, la prima in carriera a Wimbledon per lui, che nei major ha già giocato (e perso) un atto conclusivo agli Us Open lo scorso anno, affronterà il vincente della semifinale “nobile” fra il serbo Novak Djokovic e lo spagnolo Rafa Nadal. Proprio l’attuale numero uno del mondo fermò in finale (in tre set) sul cemento di Flushing Meadows, a New York nel 2017, il tennista sudafricano, pronto ora per riaccarezzare il sogno di trionfare in un Major. Dovrà però recuperare le energie perse per le quasi 11 ore di tennis ad altissimo livello giocate negli ultimi tre giorni.
Domani, intanto, andrà in scena la finale del singolare femminile. In campo, per riprendersi la corona di Regina, la statunitense Serena Williams, a caccia del 24° successo in una prova dello Slam e dell’ottavo trofeo a Wimbledon. Sulla sua strada, però, c’è la determinata tedesca Angelique Kerber, alla quarta finale in un Major nella carriera, dopo le vittorie agli Australian Open e agli Us Open del 2016 e l’ultimo atto perso guarda caso a Londra, e guarda caso contro Serena Williams, sempre di due anni fa.

Interrotta sul risultati di 2 set a 1 la seconda semifinale tra Novak Djokovic e Rafa Nadal che designerà l’avversario di Kevin Anderson nella finale di domenica pomeriggio. Iniziato poco dopo le 21 italiane il match giocato al chiuso, ha visto il serbo, numero 12 del
seeding, imporsi 6-4 nel primo per poi cedere 6-3 il secondo al mallorchino, seconda testa di serie. Nel terzo successo al tiebreak (9) per Djokovic. Si proseguirà domani.
(ITALPRESS).

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