Game over. E’ finita la storia tra Antonio Conte e il Chelsea. A due anni esatti dalla presentazione, Roman Abramovich da’ il benservito all’ex ct ed e’ pronto ad accogliere Maurizio Sarri, confermando la tradizione italiana a Stamford Bridge dopo Gianluca Vialli, Carlo Ancelotti, Claudio Ranieri, Roberto Di Matteo e, appunto, Conte. Non e’ stato mai un idillio quello tra il tecnico leccese e il Chelsea. Almeno a livello societario. I malumori di Conte – che sposo’ la causa dopo l’ottimo Europeo alla guida della Nazionale – per un mercato mai all’altezza delle sue aspettative non sono mai stati celati. E l’ex Juventus non ha mai gradito la presenza a suo avviso invadente di Marina Granovskaia, la ‘zarina’, braccio destro di Abramovich che ha di fatto telecomandato il divorzio, particolarmente travagliato, con Conte. In campo e’ stata tutta un’altra storia. Al suo arrivo, l’ex allenatore della Juventus ha compattato un gruppo a pezzi dopo il decimo posto della stagione precedente, confermandosi straordinario quando c’e’ da ricostruire: Premier League – la sesta della storia dei Blues, la quarta per un tecnico italiano – al primo tentativo e nonostante le superpotenze di Manchester, oltre a Tottenham e Arsenal. Come dimostrano anche i tweet di saluto di Cesc Fabregas e John Terry, Conte ha cementato lo spogliatoio e portato la squadra tutta dalla sua parte. Nel bel mezzo dei festeggiamenti e dell’entusiasmo nonostante la sconfitta in FA Cup, ecco l’sms inviato a Diego Costa che ha segnato l’inizio della fine. “Non fai piu’ parte dei miei programmi”, in sostanze le parole di Conte all’attaccante spagnolo. Che, di tutta risposta, non e’ mai piu’ tornato a Londra ‘obbligando’ Abramovich a venderlo a gennaio all’Atletico Madrid. La seconda stagione di Conte non e’ stata certo esaltante: subito ko nel Community Shield ancora con l’Arsenal, campionato al 5º posto e quindi niente Champions League. Il suo Chelsea, pero’, vince l’ottava FA Cup della storia battendo in finale il Manchester United per 1-0. Non basta. Perche’ il rapporto ormai si e’ sfaldato e le tensioni con la societa’ sono insanabili. Al punto che gli avvocati di Abramovich si mettono al lavoro per capire se e’ possibile ridurre la buonuscita di 9 milioni di sterline per l’ex ct (contratto fino al 2019), elemento che – assieme alle difficolta’ di Sarri a svincolarsi dal Napoli – ha ritardato l’addio a Conte. Torna improvvisamente d’attualita’ dunque la gestione del caso Diego Costa ed e’ nell’ambito di una probabile battaglia legale che continueranno i ‘rapporti’ tra le parti. La sostanza e’ che si separano le strade di Conte (che era tra i papabili alla sostituzione di Zinedine Zidane al Real Madrid) e il Chelsea si separano. “Auguriamo ad Antonio il meglio per la sua carriera”, scrive il Chelsea nel comunicato di commiato al tecnico che ha persino condotto (seppur oscurato sui canali ufficiali) i primi allenamenti della stagione. Game over, fine dell’avventura. Conte lascia il testimone a Sarri, l’italian job resta comunque attualissimo dalle parti di Stamford Bridge.
(ITALPRESS).
CHELSEA-CONTE DIVORZIO UFFICIALE, IN ARRIVO SARRI
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