Se il Re (Roger Federer) è stato detronizzato, di contro la Regina (Serena Williams), dopo aver abdicato per maternità, ha dimostrato chiaramente di esser pronta a riprendersi la corona. La statunitense ha zittito tutti, anche quelli che avevano polemizzato con gli organizzatori di Wimbledon per averle concesso un piazzamento da testa di serie nel tabellone del singolare femminile, diversamente da quanto successo a Parigi. Ebbene la 36enne statunitense, scesa recentemente fino al gradino 181 del ranking internazionale ma accreditata della 25esima piazza d’onore, nella seconda semifinale in scena sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis Club di Londra, ha battuto nettamente la tedesca Julia Goerges, 13 del mondo e del seeding. La Williams, vincitrice sui prati britannici in sette occasioni (2002, 2003, 2009, 2010, 2012, 2015 e 2016), si è imposta col punteggio di 6-2 6-4, in circa un’ora e 10 minuti di gioco. Sabato, nella finale, la trentesima della sua carriera in prove dello Slam, incrocerà le racchette con la tedesca Angelique Kerber, numero 10 Wta e undicesima favorita del tabellone. Serena è a caccia del 73° titolo nel circuito internazionale, il 24° in un Major. Oltre ai sette sigilli a Wimbledon, la statunitense ha conquistato per tre volte Parigi, in sei occasioni gli Us Open e in sette edizioni gli Australian Open.
Un palmares che di certo intimorirebbe tutte ma non la Kerber (che in bacheca vanta 11 titoli Wta). La tedesca, nella prima semifinale, ha dimostrato di esser tornata ai fasti del 2016, sconfiggendo la lettone Jelena Ostapenko, 12 del mondo e del seeding, con un eloquente 6-3 6-3. Per la Kerber, trentenne, quella di sabato sarà la quarta finale in una prova dello Slam. Nel suo anno d’oro ha vinto gli Australian Open e gli Us Open ma ha perso all’ultimo atto proprio a Wimbledon e guarda caso contro Serena Williams. Nel conteggio totale dei cosiddetti “precedenti” fra le due ex numero uno del mondo la statunitense conduce per 6-2 sulla Kerber.
Domani, intanto, andranno in scena le semifinali del singolare maschile. Una in particolare promette grande spettacolo e per molti rappresenta la finale anticipata. Si tratta del “big match” fra Rafa Nadal, numero uno Atp e due del seeding, e Novak Djokovic, 21 dell’attuale ranking internazionale e numero 12 del tabellone. Lo spagnolo, vincitore a Wimbledon nel 2008 e nel 2010, e il serbo, trionfatore a Londra nel 2011, nel 2014 e nel 2015, si sono già affrontati in carriera ben 51 volte. In 26 occasioni, compresa la finale dei “The Championships” del 2011, ha vinto Djokovic; per il maiorchino una sola affermazione in meno.
L’altra semifinale, inattesa alla vigilia, vedrà di fronte il sudafricano Kevin Anderson, 8 del mondo e del tabellone e soprattutto “giustiziere” di King Roger, e lo statunitense John Isner, numero 10 Atp e 9 del seeding. Nei precedenti conduce 8-3 il tennista della Carolina del Nord.
(ITALPRESS).
SERENA WILLIAMS E’ TORNATA E RIVUOLE LA CORONA
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