Nel primo trimestre 2018 i consumi finali di energia in Italia sono aumentati del 3% rispetto allo stesso periodo 2017, con il settore civile che registra l’incremento maggiore (+4,5%). A livello di fonti energetiche, le rinnovabili sono tornate a crescere (+2%) grazie alla ripresa dell’idroelettrico (+11%). È quanto emerge dall’Analisi trimestrale ENEA del sistema energetico italiano, che evidenzia anche un trend in crescita nei consumi di energia nell’industria (+2%, in linea con la produzione industriale) e livelli invariati nei trasporti nonostante la salita degli indicatori di traffico.
“L’aumento dei consumi finali, più che doppio rispetto alla crescita economica, del periodo è stato spinto dal settore civile a causa di un inverno meno mite del precedente”, sottolinea Francesco Gracceva, l’esperto ENEA che ha coordinato l’analisi. Tra le fonti energetiche primarie si è nuovamente ridotto il ricorso ai combustibili solidi (-5%), giunto al decimo calo tendenziale consecutivo su base trimestrale, mentre il gas naturale, spinto in particolare dai consumi per il riscaldamento, ha fatto registrare un aumento dell’1%. Con il nuovo aumento dei consumi elettrici primari (+1,8%) si consolida la fase di ripresa dopo la contrazione del 2011-2014 e la stagnazione del 2015-2016.
Sul fronte dei prezzi per le imprese si sono registrati aumenti per il gasolio e un calo per l’elettricità. In particolare il prezzo medio del gasolio è cresciuto del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, risultando il più elevato dell’Unione europea, anche al netto delle imposte.
I prezzi del gas per le imprese italiane sono risultati in forte salita in tutte le fasce di consumo nel trimestre, a causa dell’incremento del costo della materia prima, con aumento medio dell’8% rispetto al periodo settembre-dicembre 2017. Tuttavia, si stima che tale incremento venga compensato da una riduzione equivalente nel II trimestre di quest’anno. Andamento simile anche per i prezzi dell’elettricità, sui quali però hanno inciso anche le riforme in materia di oneri di sistema.
Calo del 7% dell’indice ISPRED, elaborato dall’ENEA sulla base di sicurezza energetica, prezzi ed emissioni di CO2, a causa principalmente del peggioramento della componente decarbonizzazione (-14%). La componente ISPRED relativa alla sicurezza energetica appare invariata rispetto a un anno fa, grazie a significativi miglioramenti degli indici del sistema gas (+10%) e a progressi più marginali degli indici relativi al sistema elettrico. Infine, la componente ISPRED relativa ai prezzi è sostanzialmente stabile (+1%), come risultato della combinazione del significativo peggioramento sul fronte del gasolio e di un altrettanto significativo miglioramento sul fronte dell’elettricità per le imprese.