FINCANTIERI, “PER PALERMO PRONTO PIANO INVESTIMENTI”

“Nel cantiere di Palermo si potranno costruire navi piccole, anche importanti, quando ci sarà una ripresa sui traghetti. Quando sarà possibile? dipende dalla pubblica amministrazione. Qui si potrebbero costruire le navi che servono le isole, che ormai sono fatiscenti, anche dal punto di vista della sicurezza. Queste navi vanno rifatte, gli stanziamenti pubblici ci sono, si tratta di mettere insieme le procedure per fare partire tutto”. Lo ha detto all’Italpress l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine del convegno “Parla il cantiere. Investimenti e lavoro per il futuro di Palermo”, che si è tenuto nel capoluogo siciliano.

L’incontro, organizzato dalla Cgil, è stata l’occasione per discutere del ruolo del cantiere palermitano per lo sviluppo della città. Il sindacato ha chiesto il rilancio dello stabilimento e sollecitato le istituzioni regionali a “fare la loro parte”.

“Chiediamo che i Cantieri Navali di Palermo abbiano la missione di costruire navi, non solo quella dell’allungamento e della riparazione di imbarcazioni”, ha affermato il segretario generale della Cgil di Palermo, Enzo Campo. 

“La costruzione delle navi – ha proseguito Campo – consentirà di rimettere in moto l’economia della città anche per le piccole e medie aziende che sono sul territorio, perchè gli allestimenti consentiranno una vera rigenerazione, senza la quale le aziende saranno costrette a emigrare fuori dalla nostra provincia”.

Il segretario confederale Maurizio Landini ha ricordato che “la portualità in Sicilia è un’attività decisiva per lo sviluppo industriale e per quello turistico”. Ma perché non sia l’ennesima occasione mancata servono “impegni precisi, investimenti e fatti concreti e, soprattutto, serve una visione di sistema”.

Campo ha ricordato che per il nuovo bacino di carenaggio da centocinquantamila tonnellate “c’era un progetto che prevedeva un investimento di circa cinquanta milioni di euro”, “oggi non ne sappiamo più niente. Vorremmo sapere se queste risorse ci sono ancora e se la Regione ha intenzione di recupare questo bacino e metterlo a disposizione di Fincantieri per le nuove produzioni”.

“Stiamo lavorando per realizzare le opere necessarie”, ha risposto il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti,  ma “servono ulteriori 85 milioni”, è necessario “capire come tutte le istituzioni e gli enti interessati possano riuscire a risollevare le attività del cantiere”. 

L’ad di Fincantieri, Bono, ha rassicurato sull’avvio “a breve” di “un piano di investimenti” che prevede ” i lavori di potenziamento della linea panel-line, (la linea di costruzione dei pannelli, ndr), il nuovo impianto al plasma per il taglio delle lamiere, le nuove aree coperte per la realizzazione di blocchi e il programma di potenziamento della sicurezza, solo per quest’ultimo punto c’è un investimento di venti milioni di euro”.

“Se sarà necessario – ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi – faremo partire un tavolo tecnico ad hoc”. E l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, ha proposto una riunione “per fare il punto sulla situazione” già per il 25 luglio.

 

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