L’utilizzo virtuoso dei fondi comunitari e le politiche di sviluppo, con un approccio di rete e di sistema tra pubblico e privato, ma anche il contributo e il ruolo del Partenariato per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento: sono stati i temi al centro di un incontro che si è tenuto a Tito, nella sede di Sviluppo Basilicata, nell’ambito del progetto nazionale Officina Mezzogiorno. L’iniziativa, che in Basilicata è organizzata in collaborazione con l’Autorità di Gestione del PO Fesr 2014-2020, è il primo di cinque incontri che l’Agenzia per la Coesione Territoriale realizzerà nei prossimi mesi in cinque Regioni del Mezzogiorno. Tra le finalità dell’evento, moderato dalla giornalista Margherita Sarli, presentare “Officina Mezzogiorno”, il progetto voluto e sviluppato dalla Agenzia della Coesione Territoriale per sperimentare sul territorio “Officine di co-progettazione partenariale” delle politiche di coesione. Progettazione dal basso, partecipazione e condivisione dei progetti sono i cardini essenziali attorno ai quali ruota il progetto, che punta sull’intesa fra componenti pubbliche e private come segmento iniziale di un più articolato processo di gestione dell’intero ciclo che comprende progettazione, esecuzione, monitoraggio e valutazione.
Dopo un videomessaggio del direttore dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, Maria Ludovica Agrò (“Dalla Basilicata – ha detto – arrivano stimoli e sperimentazioni: è una regione ricca di intelligenze e sensibile alle frontiere dell’innovazione”) ha preso la parola il direttore generale del Dipartimento regionale Programmazione e Finanze della Regione Basilicata, Elio Manti, che nel suo intervento si è soffermato principalmente su come la Regione Basilicata negli ultimi anni si sia rapportata con il Partenariato per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento europei “in modo da qualificare la propria azione”. “Il rapporto continuo con il Partenariato – ha evidenziato Manti – è una scommessa che non vogliamo perdere e che sin dalla nascita della programmazione 2014-2020 abbiamo sollecitato. L’obiettivo, infatti, è quello di intercettare la domanda di politiche pubbliche che proviene dal territorio e di rispondere attraverso la programmazione. La co-progettazione ha già dato buoni risultati. Ma è necessario ascoltare il Partenariato, perché dietro gli interventi c’è la politica e dietro la politica ci sono i fabbisogni della gente”. A seguire, gli altri interventi.
Per il presidente di Confindustria Basilicata, Pasquale Lorusso occorre recuperare l’attenzione e la partecipazione di tutti gli attori che ruotano intorno alla progettazione, perché dove c’è intesa può esserci sviluppo, mentre per Caterina Salvia, di Pensiamo Basilicata, la co-progettazione è l’unico strumento per costruire strategie adatte al territorio. Il lavoro sui Cluster nell’ambito della S3 regionale, ha aggiunto, rappresenta un ottimo esempio di progettazione dal basso.
“Il cluster aerospazio lucano – ha detto invece il presidente dell’Area ricerca del CNR Basilicata, Vincenzo Lapenna – è un modello a livello internazionale. Bisogna continuare, anche se con fatica a dialogare e a collaborare con le istituzioni e con il mondo della ricerca e delle imprese, per favorire nuovi progetti di sviluppo”.
Nella seconda parte dell’incontro sono intervenuti il coordinatore del progetto Officina Mezzogiorno, Livio Barnabò (“Stiamo sperimentando – ha commentato – una nuova modalità di fare politica pubblica: nelle moderne economie, caratterizzate da varietà e innovazione continuata, le conoscenze e le competenze per un adeguato policy making sono nel territorio; per creare sviluppo la funzione di sintesi e di disegno generale propria dell’Amministrazione delle avvalersi del dialogo con il Partenariato”) e l’Autorità di Gestione del PO Fesr 2014-2020, Antonio Bernardo: “Oggi abbiamo organizzato – ha evidenziato – una giornata di metodo: ci stiamo educando ad un approccio partenariale. Stiamo già guardando al post 2020: l’Europa ci fornisce nuove linee guida per una programmazione intelligente. E’ però necessario includere sempre più il mondo datoriale, imprenditoriale e sindacale in questa nuova cornice programmatica. La Basilicata comunque – ha messo in chiaro – si è già dotata di strategie intelligenti di specializzazione che richiedono un aggiornamento partenariale nel corso 2019. Ecco perché è utile continuare ad investire in settori strategici e specializzati per garantire risposte adeguate al territorio”.
L’Autorità di Gestione Bernardo ha poi annunciato una attività condivisa con l’Agenzia per la Coesione Territoriale nell’ambito di Officina Coesione (che rappresenta l’evoluzione di Officina Mezzogiorno): l’avvio di azioni pilota di co-progettazione nella redazione di bandi da scrivere insieme con il Partenariato: “Il primo è destinato alla selezione di “progetti significativi” nell’ambito della strategia di specializzazione intelligente (S3) e un altro nel settore del welfare destinato alle imprese sociali con fondi FESR e FSE”. “E’ auspicabile – ha concluso – aiutare il mondo della cooperazione ad utilizzare al meglio i fondi Fesr e Fse”. Il prorettore vicario dell’Università degli Studi della Basilicata, Michele Perniola, ha sottolineato invece l’importanza di un approccio partenariale, già sperimentato, tra l’altro, con il Cluster di bioeconomia. “Superare gli individualismi è difficile, ma grazie alla collaborazione tra 74 soggetti, pubbliche amministrazioni, imprese ed enti di ricerca, la progettazione ha recepito le reali esigenze del territorio”.
A questo proposito il presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce ha messo in evidenza come il dialogo con gli enti locali ed il mondo imprenditoriale sia necessario per garantire che anche i comuni più piccoli e marginali siano inclusi nei processi di programmazione, assicurando a tutti parità di strumenti per svolgere al meglio il ruolo nell’ambito del partenariato.
La tavola rotonda si è conclusa con un’intervista a Riccardo Monaco, Autorità di Gestione del PON Governance e Capacità istituzionale 2014-2020, che ha confermato come il coinvolgimento ed il rafforzamento del Partenariato nella gestione dei fondi UE debba costituire il nuovo metodo di programmazione e attuazione. “Il Partenariato – ha affermato – è una cinghia che collega in modo costante le politiche pubbliche con le esigenze che vengono dai territori”.