Un ritorno all’antico, con il fumo dei treni a vapore e l’entusiasmo di bambini increduli davanti alla vaporiera. E ancora oltre due ore e mezza per attraversare la montagna con soste divertenti. E’ la proposta fatta per conoscere meglio i paesi dell’Alto Reno grazie anche al treno.
Per l’assessore ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini “è un’emozione unica andare su un treno a vapore con tanti bambini entusiasti che salgono su una macchina tanto antica e possono vivere sensazioni tanto particolari”. Sono quelle che dà l’iniziativa di riscoprire le bellezze naturali e paesaggistiche dell’Appennino bolognese lungo la storica Ferrovia Porrettana, una delle prime grandi infrastrutture dell’Italia unita completata nel 1864 e che arriva fino a Pistoia, viaggiando su treni e carrozze del primo Novecento. Il tutto all’insegna di un turismo slow, distante dai ritmi frenetici dei nostri tempi e desideroso di rivivere emozioni dal sapore antico, in occasione di tre eventi speciali in programma a Porretta Terme che propongono un ricco calendario di appuntamenti musicali, teatrali e letterari.
A organizzare i viaggi sui treni a vapore, messi a disposizione dalla Fondazione Fs Italiane che fa capo al Gruppo Ferrovie dello Stato, è la Regione Emilia-Romagna insieme a Fer (Ferrovie Emilia-Romagna), la società partecipata che gestisce la rete ferroviaria regionale, in collaborazione con il Comune di Alto Reno Terme, che ha messo in cantiere i tre appuntamenti di cui il primo, il Festival internazionale dell’Acqua, giunto alla 4^ edizione, è in programma dal 22 al 24 giugno a Porretta in concomitanza con la “Notte Celeste” del termalismo emiliano-romagnolo. Le altre due corse saranno effettuate il 13 ottobre e l’8 dicembre.
Il costo è di 15 euro per gli adulti e gratuito per i bambini fino a 12 anni. Il ricavato andrà a favore dell’associazione Bimbo tu. I biglietti sono acquistabili sul sito di Bologna Welcome ([email protected], tel. 051-2231454).
Durante la conferenza di presentazione l’assessore Donini ha poi aggiunto: “Con questo progetto intendiamo dare un contributo alla promozione del turismo ferroviario, che sta conoscendo un autentico boom tra famiglie e giovani, e affiancare alla ‘cura del ferro’, intesa come massima attenzione alla qualità del servizio di trasporto regionale, anche una ‘cultura del ferro’, come occasione per riscoprire e godere della bellezza di luoghi e paesaggi del nostro Appennino, così ricchi di storia e di suggestivi percorsi naturalistici”. Gli ha fatto eco il sindaco del comune montano, Giuseppe Nanni: “Il nostro Comune con le sue acque termali, una tradizione enogastronomica unica e una storia che affonda le sue radici nella civiltà etrusca, ha tutte le carte in regola per diventare un polo turistico di prim’ordine. Con le iniziative in cantiere intendiamo anticipare la realizzazione del progetto della linea ferroviaria Transappenninica, individuata dal Protocollo di intesa firmato nel 2016 tra le Regioni Emilia-Romagna e Toscana, che può davvero rappresentare l’asse di rilancio turistico del nostro territorio”.
Presenti alla conferenza stampa, tra gli altri, Carlo Alberto Lunghi, dirigente di Fer (Ferrovie Emilia-Romagna), che ha contribuito finanziariamente all’organizzazione dei viaggi, Giovani Feoli, presidente di Adriavapore, l’associazione di ferroviei e appassionati che si prendono cura di questi gioielli d’altri tempi e Cora Querzè di Bimbo Tu, onlus bolognese impegnata nell’assistenza a famiglie di bambini colpiti da gravi malattie, alla quale sarà interamente devoluto il ricavato della vendita dei biglietti.
I treni speciali in servizio sulla linea Porrettana saranno composti ognuno da una locomotiva a vapore e da cinque carrozze, per un totale di 392 posti a sedere. Quattro sono di tipo 1928, nate verso la fine degli anni ’20 come carrozze di terza classe e soprannominate ‘Centoporte’ per via dei numerosi sportelli presenti su ogni fiancata per facilitare la rapida salita e discesa dei passeggeri.
Suddivise in quattro ambienti a salone con sedili di legno e riscaldamento a vapore, hanno prestato servizio in tutta la rete ferroviaria nazionale fino ai primi anni ’80. Le vetture sono in livrea Verde vagone degli inizi del ‘900, Castano-Isabella degli anni ’30 e Grigio ardesia degli anni ’60. La quinta carrozza che andrà a formare il convoglio è invece di tipo 1937 serie Bz 32000. Entrate in servizio nel 1938 e destinate ai treni a lunga percorrenza, queste altre vetture sono suddivise in dieci compartimenti da otto posti ciascuno e dotate di riscaldamento elettrico e a vapore. La loro entrata in servizio portò un notevole miglioramento del comfort, grazie all’allestimento dei compartimenti con sedili imbottiti. Queste carrozze si presentano nella livrea Castano-Isabella. La locomotiva, denominata Gruppo 685, è a vapore surriscaldato e a semplice espansione, dotata di un motore a quattro cilindri, per treni diretti e direttissimi. Prodotta in 391 unità e in cinque serie, prestò servizio dal 1912 a metà degli anni ‘70 su numerose linee in Italia, rappresentando senz’altro il compendio della massima espressione tecnologica italiana nel campo della trazione ferroviaria a vapore. Una perfetta sintesi di affidabilità, efficienza, economicità e versatilità, che non a caso gli valsero l’appellativo “La Regina”. Di colore nero lucido sulla macchina, ad eccezione di alcune parti verniciate di rosso (raggi delle ruote, fiancate del telaio, incavo delle bielle, trave dei respingenti), mentre i cerchi delle ruote sono di colore bianco.
Le tre corse sui convogli storici, aperte a tutti, hanno gli stessi orari: per l’andata partenza da Bologna Centrale alle ore 10.30 e arrivo a Porretta Terme alle 12,52, con fermate intermedie a Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, Marzabotto, Vergato e Riola. Partenza del viaggio di ritorno da Porretta alle 18.45 e arrivo a Bologna alle 21.10, stesse fermate intermedie dell’andata.