“Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’incarico di conferire il governo a Carlo Cottarelli, il quale si è riservato di accettare”. Lo ha annunciato al Quirinale il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.
“Ho accettato l’incarico di formare un nuovo governo, sono molto onorato come italiano di questo incarico e ce la metterò tutta”, ha detto Cottarelli dopo il colloquio con Mattarella.
“Mi presenterò al Parlamento con un programma che in caso di fiducia preveda la legge di bilancio, e le elezioni a inizio 2019 – ha sottolineato il presidente del Consiglio incaricato -. In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente e il compito sarebbe l’ordinaria amministrazione e accompagnare alle elezioni dopo il mese di agosto. Il governo manterrebbe una neutralità rispetto al dibattito elettorale. Mi impegno a non candidarmi e chiederò un simile impegno ai ministri”.
“Il dialogo con l’Europa è essenziale, deve essere un dialogo a difesa dei nostri interessi, e sarà costruttivo, nel pieno riconoscimento del ruolo essenziale dell’Italia. Come è essenziale la nostra partecipazione all’Euro”, ha spiegato ancora Cottarelli, che ha annunciato che presenterà la lista di ministri “in tempi molto stretti. “L’economia italiana è ancora in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo, la mia guida del governo assicurerebbe una gestione prudente dei conti pubblici”, ha aggiunto.
Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l’Università di Siena, e con un master in Economia presso la London School of Economics, Cottarelli ha lavorato nel Servizio Studi della Banca d’Italia e dell’Eni, oltre che per il Fondo monetario internazionale. Nel novembre 2013 è stato nominato dal Governo Letta Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, un incarico durato un anno, e dall’1 novembre 2014, su nomina del Governo Renzi, è diventato direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale. Dal 30 ottobre 2017 è il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano.