“La mafia è composta da una minoranza di persone ed è destinata a perdere perchè il bene alla fine vince sempre. Noi non siamo il paese della mafia e non dobbiamo dare l’idea di esserlo. L’Italia è il paese delle persone perbene, di chi lavora, il paese di Rocco Chinnici, di Falcone, di Borsellino e di tutte le persone che mettono in gioco la propria vita per garantire la nostra sicurezza. Questa è l’Italia che con amore dobbiamo valorizzare, la nostra patria, che è parte della più ampia patria europea”. Lo ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ricevendo, a Piazza Armerina il premio Rocco Chinnici. Tajani e’ stato premiato “per l’impulso dato alla trattazione delle questioni incentrate sulla tutela dei diritti”.
Organizzato dall’Istituto comprensivo “Chinnici-Roncalli” con il patrocinio delle amministrazioni regionale e comunale, il premio “Rocco Chinnici” quest’anno è stato conferito anche al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, a Vittorio Rizzi (prefetto capo della direzione centrale anticrimine del Ministero degli Interni), Amedeo Bertone (procuratore della Repubblica direzione distrettuale Caltanissetta), Roberto Di Bella (presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria), Bernardo Petralia (procuratore generale di Reggio Calabria), Francesco Rattà (dirigente della Squadra mobile di Reggio Calabria), all’ex prefetto di Palermo Giosuè Marino, a Girolamo Di Fazio (dirigente generale della Polizia di Stato), a don Vincenzo Sorce (presidente “Casa famiglia Rosetta”), al produttore cinematografico Luca Barbareschi, all’attore Sergio Castellitto, e ai giornalisti Federica Angeli, Paolo Borrometi e Piero Melati.