ZIDANE E KLOPP D’ACCORDO “CHANCE VITTORIA AL 50%”

Ancora il Real Madrid. Un appuntamento fisso quello tra i “blancos” alla terza finale di Champions League consecutiva. Già la doppietta centrata lo scorso anno a Cardiff con il secco 4-1 alla Juventus fu un record, puntare al terzo trionfo in tre anni sarebbe qualcosa di veramente storico. Zinedine Zidane lo sa bene, ne è orgoglioso e rende merito ai suoi ragazzi spiegando come si fa a disputare tre finali della massima competizione europea consecutive. “Questa squadra è fatta di tanto duro lavoro e di talento, non è facile giungere a una finale. Siamo felici di essere di nuovo qui – ha spiegato il tecnico francese nella conferenza stampa Uefa di Kiev -. Siamo felici di poter disputare un’altra finale e cercheremo di ottenere il massimo. La pressione c’è ma questa è la vita, questo è il calcio”. Nessun allenatore ha mai vinto tre Coppe Campioni consecutive, lui può riuscirci. “Sono una persona competitiva e mi piace combattere, ma siamo qui per il grande lavoro svolto dai ragazzi: quando ami il tuo lavoro e lo puoi fare al Real Madrid, allora è possibile fare grandi cose”. Dice con grande modestia, ma anche con consapevolezza Zizou che ha la stessa fame di sempre, altro che Real meno affamato e con la pancia piena dopo gli ultimi due trionfi. “Voglio sempre fare bene, dare il massimo e poi vedere cosa raccolgo. Quando ho dato il massimo sono comunque soddisfatto”, assicura il francese che non si sente favorito e che tiene in grande considerazione il Liverpool di Jurgen Klopp.
“La gente dice che siamo favoriti ma secondo me non è così, e non lo sono neppure loro. È una finale e partite del genere sono sempre da 50 e 50, le percentuali sono le stesse – spiega Zidane -. Ho grande rispetto di Klopp, che ha fatto cose fenomenali, ha grande esperienza e la sua carriera parla per lui. Da giocatore ero meglio io, ma lui non era male. Non so siamo simili però, perché ogni tecnico è diverso dall’altro”. Di sicuro hanno entrambi la stessa voglia di vincere e in comune hanno la cura dei dettagli e dello studio degli avversari. “Il calcio è semplice: si affrontano due squadre e a te tocca capire come il tuo avversario potrebbe farti male ed evitarlo. E poi quando hai tu il pallone devi cercare di colpire. Domani cercheremo di soffrire il meno possibile e di far soffrire loro il più possibile, tutto qui”. Non è proprio tutto qui, lo sa bene Zidane e sa bene che il suo asso nella manica, ma questo lo sanno tutti, è Cristiano Ronaldo. “Sta bene. Se non è al 150% è al 140% e credetemi non è poco! Domani giochiamo l’ultima gara della stagione e lui vive per partite di questo tipo”, avverte Zizou che deve decidere se schierare Bale o Benzema nel tridente, se dare spazio a Isco. Tanta, tantissima qualità nella sua rosa, inevitabilmente qualche big inizierà dalla panchina ed è questa la cosa che piace meno a Zidane, innamorato del suo lavoro, ma dispiaciuto nel lasciare fuori alcuni dei suoi ragazzi.
“Devo prendere delle decisioni, i ragazzi stanno tutti bene e alcuni non potranno giocare. Dobbiamo pensare in ottica di squadra ed evitare delusioni personali, quando la partita inizia siamo tutti assieme e solo così si vince. Come dice Isco tocca a me il problema di dover decidere chi escludere – ha proseguito Zidane -, è un boccone amaro che devo mangiare, non è mai facile sceglire l’11 titolare, è la cosa peggiore per un tecnico, soprattutto in una finale. Alcuni giocatori finiranno in tribuna, altri in panchina… I ragazzi lo sanno: è dura ma è il mio lavoro e una responsabilià che mi devo assumere”.
Se Zinedine Zidane non vuole sentir parlare di un Real Madrid poco affamato, Jurgen Klopp ci tiene a sottolineare che anche il “Liverpool ha il Dna dei vincenti”. Di buon umore, rilassato e come al solito brillante, nella conferenza stampa di Kiev il tecnico dei “reds” parla di una finale di Champions League che ha negli inglesi la sorpresa e nel Real la solita conferma. Per il tecnico tedesco è la seconda finale della carriera nella massima competizione europea e nella prima occasione non andò bene. Allora allenava il Borussia Dortmund e a dargli un dispiacere fu il Bayern. “La finale di Champions è qualcosa di enorme e quando fai l’allenatore devi preparare tante cose, devi essere convinto e tranquillo, io nel 2013 ero molto più nervoso – sottolinea Klopp -, giocammo una partita fantastica contro una squadra molto forte. Dopo quella sconfitta sapevo che avrei avuto un’altra chance ed eccola, a darmela sono stati i giocatori del Liverpool che hanno lottato in maniera incredibile per centrare l’obiettivo, meritano di essere qui e adesso dobbiamo solo andarcela a giocare”. Tanti elogi per il collega che siede sulla panchina dei “blancos”. “Molti pensano che non abbia grandi nozioni tattiche, un po’ quello che dicono di me, ma Zidane è stato tra i 5 migliori giocatori di tutti i tempo e ora ha la possibilità di vincere da allenatore la terza finale di Champions consecutiva. Per me è un tipo brillante, lo è stato da calciatore e lo è da allenatore, la sua squadra funziona come un orologio svizzero e gioca un calcio fantastico. E’ sempre stato un lottatore, sin da quando è cresciuto a Marsiglia, magari da calciatore non si notava perchè aveva una classe superiore”.
“Quando gli dite che potrebbero non avere la stessa fame di vincere si vede dalla sua espressione che non è così e che non gli piace sentirselo dire, la stessa cosa vale per me”. Klopp ha le idee chiare e ha anche certezze. “Io non ho mai giocato due finali di Champions consecutive, non so cosa si prova, sicuramente loro un secondo prima della partita saranno più tranquilli di noi, ma le partite non durano un secondo. Il Real è molto forte, ma non ha ancora giocato contro di noi, siamo il Liverpool e nel DNA di questo club c’è il vincere grandi cose. Siamo in finale perchè lo meritiamo, abbiamo fatto più gol di tutti e ottenuto grandi risultati in casa e fuori. L’esperienza è un vantaggio, ma noi gli complicheremo la vita al massimo”. Klopp ha studiato il Real, lo ha spiegato ai suoi giocatori e domani vuole vedere “una squadra capace di adattarsi ai livelli del Madrid, dobbiamo essere preparati al loro gioco, ma anche a mettere in mostra le nostre qualità. Abbiamo il 50% di chance. Il punto di forza di questo Liverpool è al 100% lo spirito di gruppo. Eravamo già una buona squadra, ma adesso siamo mentalmente forti e pronti a giocare grandi partite”. Salah e il Ramadan non è una questione che lo preoccupa. “La religione è un qualcosa di privato e non ho nulla da dire a riguardo, però lo vedo pieno di energie. Lui come Messi e Ronaldo? Momo ha disputato una stagione eccezionale, ma quei due hanno vinto tutto e negli ultimi anni hanno dominato la scena”.
Le pressioni ci sono, ma Klopp sa dribblarle. “I giocatori sanno che io sono il responsabile di tutti i problemi, loro dei successi. Abbiamo lavorato dall’inizio della stagione per giocare una gara come quella di domani, possono sentirsi nervosi, ma devono solo giocare a calcio come sanno”. Klopp è ottimista. Crede nei suoi ragazzi ed è fiducioso anche grazie allo stato di salute del suo Liverpool. “Non abbiamo tutta la qualità che ha il Real, ma avremo la panchina migliore degli ultimi tempi, stiamo bene e da due settimane prepariamo questa partita. Andremo in campo per vincere, atleticamente stiamo bene, ma sappiamo che serve anche un po’ di fortuna per trionfare, non vogliamo paragonarci al Real, ma sappiamo di avere anche le nostre qualità. Del resto ci sono club più forti del Liverpool, ma in finale ci siamo noi e crediamo nei nostri punti di forza”.
(ITALPRESS).

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