«Fare di più e fare meglio soprattutto in termini di utilizzo delle risorse e di concretezza della governance: due problematiche che vanno affrontate con grande impegno politico per garantire che tutti i Paesi partecipanti investano risorse nelle strategie macroregionali». Così ha esordito l’eurodeputata Michela Giuffrida (Pd) che ha aperto i lavori del Forum Eusair, ospitato al monastero dei Benedettini di Catania.
«La maggiore partecipazione in termini di governance è auspicabile anche e soprattutto in vista delle nuove politiche di bilancio 2021-2027 dell’Unione Europea, che stanno velocemente cambiando per affrontare le nuove emergenze – ha continuato Giuffrida – abbiamo già delle anticipazioni, per esempio, sulla redistribuzione dei finanziamenti a sostegno delle politiche regionali. Notizie che non ci rendono ottimisti, in quanto verranno fissati dei paletti inflessibili che riguardano soprattutto le Regioni, con la rivalutazione dei criteri nazionali per l’utilizzo dei fondi strutturali».
L’europarlamentare fa riferimento alla gestione condivisa Ue-Stati nazionali dei fondi di coesione, sviluppo rurale, pesca, fondo sociale, asilo e immigrazione, gestione delle frontiere e sicurezza: «Per quanto riguarda i controversi parametri di assegnazione delle risorse non abbiamo ancora i criteri di concentrazione tematica, ma solo un’indicazione che fa riferimento al reddito nazionale lordo – continua Michela Giuffrida – secondo questo quadro, gli Stati e non più le Regioni saranno divise in tre categorie: sotto il 75%, fra il 75% e il 100%, sopra il 100%. Ecco come cambierà l’approccio della commissione rispetto alla ripartizione dei fondi: il rischio purtroppo è che ciò porti a un uso politico della coesione da parte dei diversi governi nazionali. Alla luce di questo, è importantissimo ed essenziale ottimizzare le risorse già oggi in un finale di programmazione che può godere di fondi assegnati alle regioni, da implementare nell’ambito delle macroregioni. Il tutto, in previsione dei tagli che avverranno in un futuro prossimo, oggi stimati intorno al 5%, ma che realisticamente non sappiamo a quanto ammonteranno».
Uno scenario che potrebbe tradursi in centinaia di milioni di euro in meno per le regioni del Sud, soprattutto per il settore dell’agricoltura, vitale per il nostro sviluppo.
Un motivo in più per fare rete e per far sì che le Regioni diano maggiore attenzione alle opportunità offerte dall’Europa per una rinnovata progettualità sarà la visita in Sicilia il prossimo autunno del commissario europeo per la Politica regionale Corina Cretu, annunciata e promossa proprio da Michela Giuffrida.