“E alla fine, dopo 80 giorni, ci siamo. Nel tempo necessario a fare un celebre giro del mondo letterario, l’alleanza tra Lega e Beppe Grillo ha più modestamente scritto un contratto e partorito il governo delle larghe intese populiste. Giuseppe Conte è il presidente del Consiglio incaricato: gli ho fatto un grande in bocca al lupo. Opposizione dura e rigorosa, ma civile. E rispettosa delle istituzioni, sempre. Adesso loro diventano il potere, loro diventano l’establishment, loro diventano la casta. Non hanno più alibi, non hanno più scuse, non hanno più nessuno cui dare la colpa. È finito il tempo delle urla: tocca governare. Ne saranno capaci? Auguri e in bocca al lupo a tutti noi”. Così il senatore del Pd Matteo Renzi nella enews. “Sarebbe estremamente facile per noi giocare sulle incoerenze che caratterizzano la nuova maggioranza. Ci hanno spesso rinfacciato le mie contraddizioni, a cominciare dal non aver abbandonato la politica dopo il referendum. Tutte cose alle quali ho risposto nel merito ma che i nostri avversari liquidavano con ‘Noi siamo coerenti, voi no’. Da oggi non se lo possono più permettere. Perché devono governare l’Italia, non strillare su Facebook. E se cercate l’incoerenza, da oggi, la troverete davvero”, aggiunge Renzi.
“E’ necessario che l’opposizione, a cominciare dal Pd, si attrezzi. Con calma, senza isterismi, senza rabbia. E senza soprattutto parlarsi addosso. Perché noi siamo orgogliosi di essere diversi, alternativi alle urla, alle fake news. Per questo sono rimasto molto sorpreso dal tono dell’assemblea nazionale del Pd di sabato: mi era stato chiesto di rinunciare a parlare per dare un messaggio unito e coeso all’esterno – sottolinea Renzi -. Ho evitato dunque di pronunciare il mio discorso e mi scuso con chi mi ha scritto in questi giorni criticandomi per aver rinunciato. E ciò nonostante le liturgie del Pd hanno mandato in onda in streaming l’ennesimo psicodramma incomprensibile agli addetti ai lavori, figuriamoci ai cittadini. Basta con le risse senza senso, vi prego. E con divisioni sul nulla. Noi dobbiamo pensare a costruire un’opposizione degna di questo nome e prepararci a costruire l’alternativa se loro falliranno, quando loro falliranno. Al Governo, adesso, ci sono gli altri”.
“Hanno detto che distruggeranno le nostre riforme, dal JobsAct alla Buona Scuola. Sugli 80 euro ancora non hanno deciso ma sulla Fornero sono certi di avere le risorse. Prendiamoli sul serio, vediamo che cosa faranno. Con quali soldi. In quali tempi. Noi in questi quattro anni abbiamo fatto uscire l’Italia dalla crisi e i numeri lo dimostrano: eravamo col segno meno sul Pil, sui posti di lavoro, sulla produzione industriale e adesso abbiamo tutti indicatori positivi. Ancora in queste ore arrivano buone notizie, come quella di Piombino. Adesso tocca a loro. Noi faremo l’opposizione civile perché una democrazia ha bisogno anche dell’opposizione civile. E ci prepareremo al futuro. Che arriverà prima del previsto, ne sono convinto”, conclude il senatore.