La Juve lascia sfogare la Roma per un tempo, prova a vincerla nel secondo o almeno fino al secondo giallo a Nainggolan, dopo il quale i ritmi si abbassano vertiginosamente: all’Olimpico finisce 0-0 ed è il punto che serve ai bianconeri per far scattare la festa per il settimo scudetto di fila. Come qualche anno fa Allegri esulta all’Olimpico – allora il primo tricolore della sua carriera ma sulla panchina del Milan – ma può essere soddisfatta anche la Roma, che anche il prossimo anno giocherà nell’Europa che conta. In realtà la certezza della Champions era arrivata già ieri sera con la sconfitta dell’Inter, tanto che la Roma gioca da subito libera di testa, con Under ed El Shaarawy a svariare ai lati di Dzeko. Pellegrini, preferito a Strootman – Juan Jesus per l’acciaccato Manolas l’altra principale novità nell’undici giallorosso – crea al 7′ la prima chance della gara, approfittando di un’incertezza di Rugani, partner di Barzagli al posto dell’eroe di coppa Benatia, ma Dzeko calcia male da ottima posizione. Il pressing giallorosso infastidisce i bianconeri dove un paio di minuti dopo è Pjanic a perdere un pallone sanguinoso ma Nainggolan, come il bosniaco, non inquadra la porta. Il 4-2-3-1 riesumato da Allegri, con Bernardeschi, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain e Matuidi in mezzo visto che Khedira è costretto a dare forfait dopo il riscaldamento, va in sofferenza. La Juve non riesce a proporsi e quando lo fa si espone alle terribili ripartenze giallorosse, con Alex Sandro che fatica a contenere Under. Solo dopo la mezz’ora si registrano un paio di tentativi bianconeri, ma la conclusione di Dybala finisce sul fondo, quella di Bernardeschi è deviata in angolo.
Nel finale una punizione di Kolarov illude i tifosi della Roma, finendo sull’esterno della rete. La formazione di Allegri prova a essere più propositiva in avvio di ripresa, trova anche il gol con Dybala che però è di poco in fuorigioco sull’assist di Alex Sandro mentre Bernardeschi cerca di accendere la luce. Anche dietro la Juve sale di livello, concedendo meno spazi e meno sbocchi alla manovra degli uomini di Di Francesco, alla 50esima panchina giallorossa. Solo un errore di Bernardeschi permette alla Roma di tornare al tiro (deviata in angolo da Pjanic la conclusione di Kolarov) e poco dopo l’ex viola lascia il posto a Douglas Costa. Ma al 22′ Nainggolan, già ammonito, entra da dietro su Dybala e rimedia il secondo giallo. Di Francesco non rinuncia a giocarsela anche se Fazio rimedia a una leggerezza di De Rossi che quasi manda in porta Higuain. Ma in realtà la partita è già finita: la Juve si limita ad amministrare, la Roma non ne ha più e lo 0-0 finale è la logica conseguenza. Lo scudetto, per la 34esima volta nella storia, si tinge ancora di bianconero.
Nella notte in cui vola ufficialmente via il sogno scudetto, il Napoli si consola tornando alla vittoria e battendo il record di punti che era stato registrato lo scorso anno: Milik e Albiol, nella ripresa, mettono la firma sul 2-0 di Marassi contro una Samp che, a sua volta, dice definitivamente addio all’Europa. Una prestazione d’alto livello quella messa in mostra dagli uomini di Sarri sotto la pioggia di Genova e nel corso di una partita interrotta per 4-5 minuti in seguito ai soliti, vergognosi cori all’indirizzo della citta’ partenopea; persino Ferrero e’ sceso in campo per placare gli animi.
(ITALPRESS).