“Abbiamo avviato un tavolo scientifico per la definizione delle linee guida per il piano di sicurezza dei pronto soccorso regionali. Il problema dei pronto soccorso è quello degli accessi impropri. A fronte di 24 milioni di accessi in tutta Italia con il 15% dei ricoveri, in Sicilia ci sono 1,7 milioni di accessi nei pronto soccorso con il 16% dei ricoveri”. Lo ha reso noto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, in occasione della presentazione della nuova ala del Pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il presidente Nello Musumeci e il direttore generale della struttura, Giovanni Migliore, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto Antonella De Miro, il questore, Renato Cortese, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Antonio Di Stasio.
“Avvieremo azioni per l’individuazione del ‘bed manager’ che possa gestire le problematiche dell’iperafflusso, la riduzione dei tempi d’attesa, la riduzione del crowding – ha spiegato l’assessore -. L’organizzazione dei locali dei pronto soccorso è importantissima. Gli investimenti già autorizzati sono 26 milioni di euro, a questa cifra si aggiungono 4 milioni per la rete del servizio 118. Agli ospedali della provincia di Palermo andranno 4,9 milioni di euro, a Trapani 3 milioni, ad Agrigento 2,5 milioni, a Enna 1 milione, a Caltanissetta 1,5 milioni, a Ragusa 1,8 milioni di euro, a Siracusa 2,4 milioni, a Catania 6,4 milioni di euro ed a Messina 2,3 milioni di euro”.
“A Palermo 1,4 dei 4,9 milioni di euro verrà investito all’ospedale Villa Sofia Cervello e 3,5 milioni al Civico – ha puntualizzato -. Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha dato delle indicazioni. Verranno potenziati i servizi di sorveglianza e il numero di guardie giurate, che sono indispensabili per la sicurezza nei pronto soccorso. Deve vigere il principio del divieto d’accesso dall’area di visita del pronto soccorso: è indispensabile”.
“Il progetto regionale – ha aggiunto l’assessore Razza – prevede anche la valutazione percepita che i cittadini faranno sapere attraverso il concetto di ‘Customer Satisfaction’. Lo strumento di valutazione sarà attuato attraverso una scheda intervista sul pronto soccorso, entro trenta giorni per via telefonica da parte del personale esterno formato all’interno dell’università di Palermo”. “I pronto soccorso più grandi – ha sottolineato – dovranno istituire convenzioni con associazioni di volontariato per l’accoglienza dei pazienti, aree di accoglienza pre ricovero fuori dal pronto soccorso e procedere all’acquisto di nuovi arredi, barelle e suppellettili”.
“Il piano della sanità digitale – ha proseguito – prevede che tutti i pronto soccorso siano dotati di un sistema informatico che consentirà di avere i dati di affluenza dei pazienti in tempo reale. E le centrali operative del 118 e le singole autoambulanze in servizio con tablet potranno leggere in tempo reale i dati aggiornati sui tempi d’attesa e valutare di recarsi nel pronto soccorso meno congestionato”.
“Si deve mettere assieme sicurezza e qualità, un binomio imprescindibile – ha sottolineato il presidente della Regione, Nello Musumeci -. Abbiamo il dovere di dire basta agli episodi di violenza che non permettono al personale di lavorare in serenità. Un vero e proprio degrado morale che la nostra regione non merita. Il Governo ha legato la fattività dei Direttori generali alla ristrutturazione dei pronto soccorso. Ognuno ha il dovere di fare il proprio lavoro e chi non è capace di farlo, deve fare un passo indietro. Ci siamo allineati con standard europei anche questa è Palermo e anche questa è la Sicilia”.