“Libertà di espressione e fondatezza dell’informazione significano democrazia, sono valori acquisiti nel tempo che abbiamo il dovere di difendere”. Caterina Chinnici, eurodeputata di S&D, esprime soddisfazione per l’approvazione della risoluzione del Parlamento Europeo su pluralismo e libertà dei media, votata stamattina a larga maggioranza dalla plenaria a Bruxelles nella Giornata mondiale della libertà di stampa.
Il testo accoglie anche alcuni emendamenti sostenuti dalla stessa Caterina Chinnici sulla protezione dei giornalisti di inchiesta, sul contrasto alle fake news e ai contenuti illeciti e sull’alfabetizzazione mediatica. “I giornalisti d’inchiesta vanno tutelati sia con un quadro normativo adeguato, sia con organi indipendenti in grado di monitorare i casi di intimidazione e violenza nei loro confronti – aggiunge l’europarlamentare siciliana – e la risoluzione approvata oggi vuole proprio riaffermare con forza che la libertà di informazione deve essere difesa attivamente dalle istituzioni”.
“La risoluzione ha però un respiro più ampio – aggiunge Caterina Chinnici – e guarda anche all’universo dei new media, perché se per un verso Internet ha amplificato la libertà di espressione, per l’altro ha dato spazio a pericolosi fenomeni come le fake news, la propaganda terroristica online e il cyberbullismo. Da qui la necessità di riequilibrare libertà di espressione, esigenze di sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali e della dignità della persona, e credo che il documento approvato centri l’obiettivo”.
Tra le proposte sostenute da Caterina Chinnici e accolte nel testo, la richiesta agli stati membri dell’UE di istituire organismi di regolamentazione in collaborazione con le organizzazioni dei giornalisti che possano documentare violenze, minacce o pressioni subite dai reporter e occuparsi della loro tutela a livello nazionale. Inoltre, si chiede alla Commissione Europea e agli stati membri di investire risorse sull’alfabetizzazione mediatica per consentire agli utilizzatori del web di riconoscere più facilmente notizie e contenuti falsi, mentre ai gestori di social media si chiede di sviluppare strumenti che consentano agli utenti di segnalare potenziali fake news. La risoluzione propone anche tutele per gli informatori che agiscono nell’interesse pubblico rivelando casi di malaffare e, infine, misure per contrastare la pubblicazione di contenuti illeciti, tra cui quelli legati alla propaganda terroristica, alla pedopornografia e al cyberbullismo.