ITREC ROTONDELLA, PIETRANTUONO “NECESSARIA MESSA IN SICUREZZA”

La Regione Basilicata e l’Arpab hanno rappresentato “la necessità da parte del gestore del sistema di emungimento, di smaltire le acque emunte e di adottare immediatamente le necessarie misure di prevenzione, eseguendo gli interventi di messa in sicurezza d’emergenza”.

Lo ha detto, in Consiglio regionale, l’assessore della Basilicata all’Ambiente, Francesco Pietrantuono, nell’illustrare le attività svolte dalla Regione ed intervenendo in apertura del dibattito scaturito dopo il sequestro  di alcune vasche e dello scarico nel mar Jonio dell’impianto Itrec di Rotondella (Matera) e di quello adiacente della ex Magnox, dismesso da tempo. L’assessore, nel corso del suo intervento ha ripercorso tutte le tappe della vicenda, partendo dal superamento delle soglie di contaminazione, che era stato riscontrato a giugno del 2015, durante un monitoraggio prescritto dall’Aia e comunicato alla giunta regionale con una nota congiunta da parte di Sogin, in qualità di gestore del sito Itrec e di Enea, quale soggetto proprietario dell’area. Questo, fino ad arrivare alle analisi dello scorso mese di novembre.

“I risultati delle analisi sulle acque prelevate dai cinque pozzi di drenaggio attivi ai fini della sicurezza radiologica del sito, come prescritto dalla Conferenza di servizi del 3 ottobre scorso – ha evidenziato Pietrantuono – che sono state  eseguite in contraddittorio nel mese di novembre 2017 e trasmesse dal Dipartimento provinciale di Matera dell’Arpab hanno rilevato il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (csc) per il cromo esavalente in tutti e cinque i pozzi e per il tricloroetilene in quattro pozzi, confermando l’estensione dei predetti superamenti anche alle acque sottostanti le aree monitorate”.

“La Conferenza di servizi del 10 aprile scorso  – ha detto ancora l’assessore – oltre all’approvazione del documento di analisi di rischio, da cui risulta un rischio non accettabile con conseguente obbligo di bonifica ha preso atto che le attività di rimozione del serbatoio e la relativa condotta Magnox non hanno avuto inizio in attesa del nulla osta da parte dell’Ispra ed ha affrontato anche il problema dello scarico a mare delle acque emunte dai pozzi di drenaggio dell’impianto Itrec, registrando la diversità tra la posizione di Sogin/Enea e quella dell’Arpab e della Regione”. Da qui, la richiesta da parte di Regione ed Arpab “di mettere in sicurezza”.

 

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