“Grazie per l’affetto, mi state regalando una mattinata felice”. Ha esordito così Andrea Camilleri nell’aula magna della facoltà di Economia di Tor Vergata, dove è stato insignito del titolo di Distinguished Professor (Professore Emerito Honoris Causa).
Camilleri, 92 anni, accompagnato dai suoi collaboratori, ha parlato subito della sua nuova condizione di non vedente: “Avrei voluto parlare di un argomento che interessasse tutti ma la sopravvenuta cecità mi impedisce una quantità di cose. La più grave indubbiamente è di non poter più vedere la bellezza femminile. Ho avuto dei momenti di disperazione – ha proseguito Camilleri – , perché per uno scrittore diventare cieco è come per un operaio perdere le braccia. Non può più lavorare e allora io che sono stato a scrivere una vita, continuo a scrivere la vita. Carlo Bo, grande critico, ha detto: ‘io non so se la mia vita l’ho vissuta o l’ho letta’. Io posso dire che non so se la mia vita l’ho vissuta o l’ho scritta. Pirandello diceva: ‘la vita o la si scrive o la si vive’. No, la si vive e la si scrive”.
Rivolgendosi ai neo ricercatori, Camilleri ha detto: “Ho potuto continuare a scrivere utilizzando dei sotterfugi, imparando a dettare. È stato in realtà un gesto di coraggio in età avanzata, ma io vorrei lasciarlo tutto questo coraggio a voi giovani perché – ha concluso Camilleri – non credo che uscendo da questa splendida università tutto vi sarà facile. Oggi vivere il mondo è molto difficile. Io vi auguro di avere tutto il coraggio e la volontà di riuscire”. E poi prima di salutare i ricercatori, rispondendo ad una domanda, Camilleri ha aggiunto: “Moriró quando smetterò di scrivere”.
“L’orgoglio di questo titolo conferito ad uno degli autori che tengono alto il nome del nostro Paese in tutto il mondo giunge in un momento che restituisce lo ius togae agli studenti che giungono al termine di un importante percorso, con impegno e fatiche che spesso si riflettono sulle famiglie. Studenti che grazie ad un’alta formazione di qualità sono apprezzati dalle università straniere, e con il loro talento e il loro lavoro contribuiscono a quella funzione di ‘artigianato del dialogo’, per citare le parole di Papa Francesco, che è insita nella missione primaria di ogni ateneo”. Così il Rettore dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, Giuseppe Novelli, durante la cerimonia di consegna dei Dottorati di Ricerca.