“Per il Sud bisogna fare un pò meno parole e un po’ più fatti. In tanti anni per il Mezzogiorno le parole sono si sono sprecate, i fatti invece si sono realizzati in maniera del tutto insufficiente”. Lo ha detto Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, intervenendo a margine del seminario “Problemi di frontiera. La sfida educativa”, in corso a Napoli alla Stazione marittima. “L’Italia – ha aggiunto il numero uno del sindacato di ispirazione cattolica – non esce dalla crisi se non riparte il Sud. Ogni anno migliaia e migliaia di giovani del Mezzogiorno, dopo i sacrifici delle loro famiglie per riuscire a realizzare percorsi di studio, sono costretti a fare la valigia e portare la loro intelligenza e la loro voglia di costruire un futuro in altri Paesi. Questo è inaccettabile”.
“Quello che manca nel nostro Paese – ha proseguito – è innanzitutto il lavoro per i giovani e quindi bisogna iniziare dalla formazione, con un dialogo molto forte tra scuola, territorio e imprese. Un buon percorso formativo è già un passo avanti per un futuro lavoro. Servono gli investimenti per la formazione, l’innovazione, la ricerca. Tanti investimenti per creare un futuro per questo Paese”.