SICILIA, UN ALUNNO SU 4 ABBANDONA LA SCUOLA

Un alunno su quattro, in Sicilia, abbandona anzitempo la scuola. Un vero e proprio record in Italia. E nell’Isola appena un istituto su quattro è costruito con criteri antisismici, gli altri sono a rischio. Mentre, soltanto il 39% degli edifici scolastici è utilizzato per attività didattiche. Per contro, ben il 61% è, di fatto, fuori uso.

Sono i temi dibattuti in occasione dell’incontro organizzato dalla Cisl, a Palermo, dal titolo “Scuola del territorio, scuola della comunità”. Erano presenti l’assessore regionale dell’Istruzione, Roberto Lagalla, il presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, ed i vertici regionali e nazionali della Cisl, come la leader nazionale Fsur, Maddalena Gissi, il numero uno della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, e la segretaria generale regionale Cisl Scuola, Francesca Bellia.

Il segretario regionale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, ha evidenziato i problemi delle scuole siciliane sia per quanto riguarda i temi urgenti come l’edilizia scolastica, ma anche per l’avvio dei doppi turni e del tempo pieno, la creazione di mense scolastiche, biblioteche e ludoteche: “E’ un momento di fare un’analisi approfondita rispetto ad un tema delicato come quello dell’edilizia scolastica – ha sottolineato -. Il nostro sistema educativo è datato nei tempi e bisogna ammodernarlo”.

“In questa direzione penso che sia i fondi nazionali che quelli regionali vadano spesi nella giusta direzione – ha spiegato il segretario regionale della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo -. E’ necessario rimettere a norma il 60% degli edifici scolastici regionali. Bisogna però essere aperti alla comunità di famiglie e studenti siciliani e ai bisogni dei quartieri a rischio. Qui ci sono esigenze di creare una comunità e un civismo ordinario. Oggi è indispensabile più che mai. Tra le urgenze da attuare nelle scuole siciliane c’è la necessità di avviare i doppi turni, avere le mense scolastiche, creare spazi dove i ragazzi dei vari quartieri possano stare, biblioteche e ludoteche. Si deve creare un vero e proprio sistema integrato che deve porre la Sicilia in linea con le altre regioni italiane”.

Il segretario regionale della Cisl scuola, Francesca Bellia, ha sottolineato che: “L’edilizia scolastica è una priorità in Sicilia. I ragazzi hanno bisogno di laboratori e sale mense e riscaldamenti nelle aule.

E l’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla, ha evidenziato la necessità di presentare al Ministero dell’Istruzione una proposta unica condivisa tra sindacati, governo regionale, Enti locali, Anci: “Per la scuola è necessaria una terapia efficace e sostenibile – ha dichiarato -. Credo che il governo regionale siciliano si è troppo poco interessato dei problemi della scuola. E’ mancata la concertazione e la pianificazione comune tra Regione, Sindacati e Anci”. “Da parte nostra – ha aggiunto – c’è la volontà di avviare un percorso sull’edilizia scolastica. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro con Anci, Enti locali e sindacati sulla sicurezza delle scuole. E stiamo pensando anche di potenziare le mense scolastiche. Vogliamo avviare il processo del tempo pieno per la scuola primaria e secondaria di primo livello, almeno con progetti pilota. Per quanto riguarda i docenti esodati che lavorano al Nord, che attendono di tornare, possiamo risolvere la questione con l’innalzamento del tempo pieno e con una intesa sulla copertura dei posti di sostegno”.

Il presidente regionale dell’Anci, Leoluca Orlando, si è detto rammaricato del fatto che “in Sicilia ci sia uno scarto così grande con le altre regioni. Non è possibile parlare di lotta all’evasione scolastica se non si aumentano le scuole e le ore a tempo prolungato. La scuola è importante per formare la comunità cittadina”.

Il direttore dell’Usr Maria Luisa Altomonte ha lanciato un allarme sullo spopolamento delle scuole siciliane: “Abbiamo perso 28 mila alunni negli ultimi tre anni in Sicilia, 10 mila alunni all’anno. La Sicilia si sta spopolando delle giovani generazioni. Dobbiamo preoccuparci di tenere i nostri ragazzi qui in Sicilia. Nelle nostre classi ci sono meno alunni che nelle altre regioni d’Italia”. “In Sicilia – ha aggiunto – il tempo pieno non è stato realizzato perché non c’è domanda né da parte delle mamme né degli insegnanti. Le donne in Sicilia sono meno occupate che al Nord. A me piacerebbe che la scuola siciliana si facesse promotrice di modelli nuovi adatti alla regione, e non di modelli stereotipati come quelli del tempo pieno”.

All’appuntamento hanno partecipato i delegati della Cisl Scuola impegnati in questi giorni nella campagna per il rinnovo delle Rsu – Rappresentanze sindacali unitarie. La competizione coinvolge, in Sicilia, 102.190 dipendenti delle scuole di ogni ordine e grado. La Cisl è in corsa con 1.762 candidati di cui 912, il 52%, donne.

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