Permesso di costruire: costo, tempi di attesa, documenti da presentar, permesso di costruire in sanatoria… In questa pagina vedremo tutti i dettagli circa l’iter da seguire, la durata del permesso di costruire e cosa fare in caso di permesso scaduto. L’iter burocratico per ottenere la licenza edilizia.
Permesso di costruire, il costo
Il permesso di costruire non è altro che un’autorizzazione necessaria ai cittadini per avviare attività di trasformazione urbanistiche ed edilizie. Tale autorizzazione amministrativa è disciplinata dal Testo unico dell’edilizia (D.P.R. 380 del giugno 2001). Il costo del permesso di costruire varia in base al comune e in base all’intervento progettato; per farvi degli esempi, gli interventi soggetti a permesso di costruire in sanatoria richiedono di sostenere costi da sommare a una sanzione pecuniaria che è pari al doppio del contributo di costruzione da pagare normalmente al Comune. Per il permesso di costruire una piscina occorrono 100 euro, il permesso per costruire un box interrato o un posto auto ha un costo di 100 euro.
Come premesso, si tratta di costi puramente orientativi perché ogni Giunta Comunale ha uno storia a sé. In genere è possibile sostenere i costi del permesso di costruire a rate, cioè versando il 50% all’atto del rilascio del permesso di costruzione, il 25% dopo sei mesi dal rilascio della concessione e il 25% dopo un anno dal permesso di costruire. Il costo per il permesso di costruire una casa varia in primis se è prevista la demolizione (permesso di costruzione e demolizione) e poi in base al metro quadro e, in alcune località d’Italia, varia anche in base alla classe energetica dell’edificio in fase di costruzione. Per sapere quanto costa ottenere il permesso di costruire con o senza demolizione o sanatoria non dovete fare altro che navigare nel sito ufficiale del vostro comune di residenza.
Permesso di costruire: quando è necessario richiederlo
Non tutti i lavori legati all’edilizia sono soggetti al permesso di costruire. Esistono infatti diversi tipi di immobili e differenti categorie di interventi. Il permesso di costruire va richiesto in caso di interventi che riguardano:
- nuove costruzioni;
- ristrutturazioni urbanistiche;
- ristrutturazioni edilizie.
Le ristrutturazioni edilizie riguardano le attività di lavoro relative a organismi edilizi la cui struttura originaria risulti, al termine degli interventi, totalmente o parzialmente trasformata rispetto alla versione originaria, “mediante un insieme sistematico di opere che possono portare anche ad un fabbricato in tutto o in parte diverso da quello precedente” (art 3 comma 1, Testo Unico dell’edilizia) Nel dettaglio, tali operazioni, determinano:
- modifiche della sagoma delle strutture vincolate dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (dlgs 42/2004);
- aumento delle unità immobiliari
- variazioni del volume, delle superfici, dei prospetti
- differenti destinazione d’uso.
Permesso di costruire, fase istruttoria e proposta di provvedimento: tempi e modalità
Durante il periodo di valutazione (definito fase istruttoria) il responsabile “decide” se concedere o meno l’autorizzazione ai lavori. Se le amministrazioni competenti non forniscono il nullaosta preventivo o ulteriori autorizzazioni da parte delle amministrazioni competenti, il tecnico responsabile istituirà una conferenza dei servizi per risolvere il problema. Il progetto dovrà avere tutti i requisiti previsti dal Comune, in caso contrario, nessun problema, vi sono due possibilità:
- la possibilità di modificare il progetto, adeguandolo a quelli che sono i requisiti da osservare e i documenti da presentare.
- la possibilità d’integrare il progetto con la documentazione mancante.
In caso di modifiche progettuali, queste dovranno essere presentate entro un periodo massimo di 15 giorni. La fase istruttoria subirà un periodo di pausa fino alla presentazione delle modifiche. Inoltre, per quanto riguarda l’integrazione degli allegati, questa potrà avvenire entro 30 giorni. Una volta confermata l’adeguatezza del progetto, il tecnico responsabile formulerà una scrupolosa relazione descrittiva contenente la proposta di provvedimento.
Permesso di costruire e tempi d’attesa
Ottenuto il permesso di costruire questo sarà comunicato al richiedente direttamente dallo Sportello Unico. Purtroppo anche in questo caso i tempi risultano alquanto lunghi, di norma 30 giorni dalla proposta di provvedimento del responsabile. I tempi si allungano ulteriormente nel caso il progetto abbia dovuto subire modifiche o integrazioni (40 giorni dalla data di emanazione del provvedimento). Inoltre, gli interventi soggetti a Dia, pur potendo effettuare richiesta di permesso di costruire, subiranno un allungamento dei tempi di emanazione del permesso stesso (75 giorni dalla proposta del provvedimento).
Permesso di costruire: tempi ridotti e silenzio d’assenso
Grazie alle modifiche previste dal dlg 83/2012 e dal più recente dlg69/2013 è stata snellita parte della burocrazia legata a concessioni e tempistiche. Come anticipato, se non rilasciate le opportune autorizzazioni dalle autorità competenti, il responsabile è impossibilitato a formulare la proposta. Per risolvere il problema questi può convocare una conferenza speciale detta conferenza dei servizi che deciderà il da farsi. Altrimenti , entro 30 giorni dalla proposta va rilasciato il permesso, o in caso di mancati requisiti negato. Se entro 30 giorni non vi è alcuna risposta da parte del responsabile tecnico, ne dallo Sportello Unico Edilizia, il permesso viene automaticamente rilasciato (silenzio assenso). Precisiamo che il silenzio assenso non può essere applicato per le strutture legate a vincoli storico-culturali o ambientali.
Dove fare domanda permesso di costruire, l’iter da seguire e la mini-guida completa
Sul territorio italiano è prevista una dettagliata procedura da seguire per ottenere il permesso di costruire, che è concesso dal Comune ove sono previsti gli interventi. Il contribuente che intende effettuare lavori di costruzione, ristrutturazione edilizia o urbanistica deve infatti, necessariamente rivolgersi a soggetti abilitati, professionisti del settore, come architetti geometri o ingegneri. Tali figure hanno un ruolo fondamentale poiché saranno loro ad occuparsi della domanda da presentare allo Sportello Unico dell’Edilizia (SUE). Ogni Comune sul territorio ha, per legge (dlg 70/2011) istituito un proprio SUE.
Il referente del settore dovrà redigere e presentare la richiesta per ottenere il permesso , allegando il progetto ed eventuali altre documentazioni stabilite dal Comune. I contenuti del progetto non possono essere meramente descrittivi, ma devono rispettare precisi requisiti stabiliti dal Comune pena mancata approvazione del piano di lavoro. ( norme antisismiche, di isolamento termico, acustico etc.). Per le strutture soggette a particolari vincoli (di carattere storico, artistico o ambientale) sarà necessario richiedere un nulla osta preventivo alla Sovrintendenza competente. Non preoccupavi, il vostro architetto saprà a chi rivolgersi! Solo ed esclusivamente quando lo Sportello Unico dell’Edilizia rilascerà la propria approvazione dei progetti, sarà possibile dare il via ai lavori. Lo Sportello Unico dell’Edilizia, per legge, dovrà decretare un responsabile del procedimento, ovvero il tecnico che si occuperà dell’istruttoria entro 10 giorni. Il responsabile, entro 60 giorni dalla presentazione della domanda, dovrà raccogliere tutta la documentazione necessaria a formulare la procedura per valutare la proposta. Per i Comuni che presentano un’ alta densità abitativa ( almeno 100.000 abitanti) sono previsti tempi più lunghi pari a 120 giorni.
Permesso di costruire, durata e scadenza
Una volta ottenuto il permesso avrete un anno di tempo per poter avviare i lavori o la costruzione sull’immobile. Questa affermazione risposte anche a chi si interroga sulla durata del permesso di costruire: un anno! E cosa succede se il permesso di costruire è scaduto? E’ possibile rinnovarlo chiedendo una proroga dei tempi. La durata del permesso di lavoro va da 1 a 3 anni: il Titolare del provvedimento, ha tempo un anno per iniziare i lavori e tre anni per portarli a compimento. Per questi casi la legge stabilisce la possibilità di una proroga (art. 15, comma due, Testo Unico Edilizia) dei termini di scadenza, purché la richiesta sia giustamente motivata e per fatti estranei alla volontà del Titolare del provvedimento. Spetta all’Amministrazione comunale valutare se concedere la proroga di un permesso scaduto ma come ultima spiaggia il cittadino può rivolgersi al TAR e sperare in una sentenza a favore. Per ottenere la proroga di un permesso di costruzione scaduto, le motivazioni che hanno interrotto i lavori devono essere esterne e non personali, quindi non è valida come motivazione una “carenza finanziaria”, ne’ in caso di variazione degli strumenti urbanistici perché sono questi che hanno portato al Permesso di Costruire.
Agevolazioni prima casa e costruzione edilizia
L’acquisto della prima casa prevede alcune agevolazioni fiscali messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate che cambiano in base al tipo di acquisto, in pratica dipende se la casa viene acquistata da privato o se ne è prevista la costruzione (tecnicamente anche in questo caso la casa viene acquistata dal costruttore). Quando si parla di “agevolazioni per l’acquisto di prima casa” si fa riferimento anche alla costruzione della prima casa che, per accedere alle agevolazioni, può essere sia a uso abitativo sia destinata alla locazione (da affittare).