ROMA (ITALPRESS) – “C’è una contraddizione in termini” ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, rispondendo in diretta su Ping Pong, Rai Radio1. “La legge regionale è chiara: prevede che si voti esclusivamente nella finestra primaverile. Tuttavia, la normativa nazionale – redatta prima che il Covid stravolgesse i calendari elettorali – stabilisce che le elezioni vadano svolte entro 60 giorni dal compimento del quinto anno di legislatura. Nel nostro caso, ciò accade a settembre, il che porterebbe a votare entro novembre”.
Zaia ha evidenziato i rischi di una possibile impugnazione in caso di elezioni convocate in autunno, ma anche l’eventualità opposta se si votasse in primavera. “I miei tecnici – ha spiegato – sostengono che in entrambi gli scenari chi dovesse perdere le elezioni potrebbe impugnare il risultato. Per evitare contenziosi e figuracce, chiediamo che il Consiglio di Stato si esprima chiaramente. Una volta chiarito il punto, la questione sarà chiusa”. Alla domanda su dove potrebbe trovarsi la prossima primavera, se non dovesse più essere presidente della Regione, Zaia ha risposto con una battuta: “Male che vada, farò lo sciatore”.
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