Università di Palermo, Roma Tre, Firenze e Milano unite nella lotta alla Mafia

PALERMO (ITALPRESS) – Quattro città unite nella memoria e nella volontà di veicolare un messaggio di impegno sociale contro la criminalità organizzata, con il mondo accademico a fare da tramite: le Università di Palermo, Roma Tre, Firenze e Milano (Statale e Cattolica) hanno celebrato il Giorno della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di tutte le mafie con altrettanti eventi che hanno coinvolto una vasta componente studentesca, proveniente sia dagli atenei che dalle scuole secondarie. La scelta di un coordinamento tra queste città non è casuale: si tratta infatti delle realtà italiane colpite dallo stragismo mafioso nel 1992 e nel 1993.

Ogni Università ha voluto rendere omaggio alle vittime istituendo una giornata di dibattito che oltre agli studenti ha coinvolto esponenti del panorama accademico, politico, culturale e giudiziario: particolarmente toccante la proiezione congiunta, alle 10, del docufilm di Ambrogio Crespi ‘Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria’, realizzato dal dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Palermo nell’ambito del progetto ‘Officina per la legalità e la memoria’ finanziato dal Miur.

La sede scelta per il capoluogo siciliano è l’ex cinema Edison, oggi utilizzato per lezioni ed esami della facoltà di Giurisprudenza: all’evento hanno preso parte tra gli altri il prorettore vicario dell’Università di Palermo Enrico Napoli e Fiammetta Borsellino, figlia di Paolo. Anche gli altri figli del magistrato hanno aderito all’iniziativa, Manfredi presso l’ateneo fiorentino e Lucia in quello romano.

“Quest’appuntamento ci permette di allargare lo sguardo e collegare diverse sedi universitarie italiane nelle città in cui, in quegli anni terribili, sono avvenuti episodi gravissimi – sottolinea Napoli, È stato un momento drammatico della storia del nostro paese e farne memoria è uno dei compiti che abbiamo tutti, istituzioni culturali in primis: la memoria è il punto in cui la storia diventa vita, chiunque abbia vissuto quel periodo deve tramandarlo e farlo diventare vita anche per i giovani”.

Per Fiammetta Borsellino “giornate come quella di oggi sono fondamentali, perché coinvolgono tutti in un impegno comune: è bello che siano i giovani a fare da filo conduttore. Il docufilm ‘Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria’ è un importantissimo veicolo di conoscenza per chi allora non c’era ma anche per chi c’era, in modo da continuare a riflettere su fatti che hanno segnato profondamente la storia del nostro paese. La memoria va alimentata con atti quotidiani e con l’impegno di ciascuno: quello che dico sempre ai ragazzi è che le mafie sanno riorganizzarsi e riadeguarsi ai nuovi contesti socioeconomici, il fatto che non sparino e non mettano più bombe non significa che non ci sono più. È nei momenti di silenzio che avviene la riorganizzazione: proprio le azioni violente hanno provocato una reazione dello Stato e questo per le mafie è controproducente”.

A ciascun ateneo che ha aderito all’iniziativa sono arrivati i messaggi della ministra dell’Università Anna Maria Bernini e della presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo. Da Bernini il plauso nel “vedere che le università fanno rete, soprattutto su un tema delicato come il contrasto alle mafie. Vi ringrazio sia come ministro sia come cittadina: questa giornata di impegno contro le mafie vede simbolicamente uniti alcuni atenei italiani in un corale abbraccio, che si estende al paese intero. Ricordiamo quelle terribili stragi, che hanno lasciato ferite profonde al paese e della cui memoria dobbiamo sempre fare tesoro: serve un’importante sensibilizzazione dei giovani per un futuro all’insegna della legalità. Ancora una volta il mondo accademico dimostra di essere un presidio di verità, giustizia e memoria: siamo tutti figli di Falcone e Borsellino”.

Le fa eco Colosimo, secondo la quale “unire le università è un nuovo modo di raccontare veramente le vittime di mafia. Falcone e Borsellino ci hanno lasciato un’Italia migliore e non dobbiamo dimenticare il loro sacrificio: l’unico modo per alimentare la memoria di chi ha perso la vita contro la mafia è continuare a combatterla ogni giorno”.

– foto xd8/Italpress –

(ITALPRESS)

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