Conto termico 2016, come funziona: quali sono gli interventi finanziabili da conto termico 2016, i requisiti e le modalità di accesso. Conviene di più il conto termico o l’ecobonus dello stato? Ecco tutte le informazioni.
Il conto termico esiste già da 3 anni e dal 31 maggio 2016 si è confermato ponendosi agli italiani in una veste aggiornata e di più facile accessibilità. Fino a oggi, chi voleva accedere al conto termico doveva eseguire macchinose pratiche e accumulare una fitta documentazione di richiesta.
Con la versione del Conto Termico 2016, i requisiti d’accesso sono stati semplificati, così come la procedura per inviare la richiesta. E’ stato anche ampliato il ventaglio delle tipologie di interventi finanziabili e non mancano interessanti novità per chi intende acquistare stufe a pellet o impianti a pompa di calore.
Il conto termico 2016 può vantare 900 milioni di euro da destinare al rimborso di determinati interventi. Di questo fondo, 700 milioni di euro sono destinati alla copertura degli interventi tra soggetti privati.
Conto termico 2016, interventi finanziabili
Con la nuova versione del conto termico 2016, gli interventi finanziabili sono, in tutto, 12 e possono essere classificati in due differenti categoria. La prima interessa alla sola Amministrazione Pubblica e la seconda è rivolta ai soggetti privati. I soggetti privati possono sfruttare il conto termico 2016 per incentivare:
- l’acquisto di impianti di climatizzazione con pompa di calore fino a 2 mila kW. L’impianto per accedere ai benefici previsti dal conto termico dovrà essere installato in sostituzione di un impianto obsoleto.
- l’acquisto di caldaie ad alta efficienza, stufe a pellet e altre stufe a biomassa (alimentate a legna, cippato, pellet…). Anche in questo caso, l’acquisto di una stufa a pellet o di una caldaia, deve andare a sostituire il vecchio impianto di riscaldamento.
- l’acquisto e installazione di collettori solari termici. In questo contesto, l’utente può coprire la spesa di un impianto solare termico che copre fino a 2.500 mq di superficie.
- l’acquisto di scaldaacqua a pompa di calore in sostituzione ai vecchi scaldabagni elettrici.
- l’acquisto di nuovi sistemi di climatizzazione ibridi che uniscono la tecnologia della condesazione alla pompa di calore. Anche in questo caso l’acquisto è finalizzato alla sostituzione di un impianto pre-esistente e meno efficiente..
Conto termico 2016, come funziona
Il conto termico, al contrario del bonus ristrutturazione o dell’eco-bonus, non prevede un’agevolazione erogata in termini di detrazione fiscale, bensì un contributo economico erogato mediante un rimborso di una parte della spesa sostenuta.
Le quote del rimborso vanno calcolate in base al tipo di intervento e possono variare in base all’efficienza dell’impianto acquistato. Talvolta, per il calcolo del rimborso previsto dal conto termico, oltre alle caratteristiche dell’impianto, si prende in considerazione anche la zona climatica di appartenenza.
L’incentivo è erogato mediante un rimborso economico con rate annuali che possono essere spalmate, in caso di grandi spese, fino a 5 anni.
Se il contributo a cui si ha diritto non supera i 5.000 euro, il rimborso sarà evaso in un’unica soluzione con un bonifico bancario che vi sarà accreditato sul vostro conto corrente dopo 90 giorni a partire dall’accettazione della vostra richiesta d’accesso al Conto Termico.
Meglio il Conto termico o l’Ecobonus?
Conto Termico (erogato dal GSE) ed Ecobonus (erogato dallo stato), sono due sistemi di agevolazioni differenti, non cumulabili tra loro. Al momento di un acquisto è importante chiedersi se conviene più accedere a uno o all’altro sistema di incentivazione.
Diciamo subito che l’Ecobonus è disponibile solo per i contribuenti soggetti a IRPEF o INPAP, quindi non vale per i pensionati, lavoratori in regime forfettario e titolari di partita iva con regime dei minimi. Chi non versa l’IRPEF non ha diritto all’ECOBONUS perché questo incentivo è basato sul sistema dei crediti statali e sulle detrazioni fiscali.
Il conto termico è disponibile per tutti coloro che sostituiscono un impianto con un sistema a fonte rinnovabile (biomassa, energia solare, pompa di calore, impianto ibrido con condensazione e pompa di calore…).
L’Ecobonus offre un rimborso in termini di sgravio fiscale che va a coprire il 65% dell’investimento sostenuto. Il Conto Termico può arrivare fino al 65% ma nella realtà dei fatti, il calcolo del rimborso da ottenere, si attesta su valori più bassi perché tarato sull’energia producibile dal nuovo impianto. Il Conto termico è molto più attento a premiare chi punta sull’efficienza quindi potrebbe erogare un rimborso inferiore rispetto all’Ecobonus che prevede un rimborso fisso al 65%.