GP Australia, Pirelli “Dati interessanti sul comportamento delle gomme”

MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – “Un primo giorno molto interessante, sia dal punto di vista prettamente sportivo – anche oggi abbiamo notato un grande equilibrio, con i primi 14 piloti in meno di un secondo e ben sette squadre diverse rappresentate nella top ten – che sotto il profilo del comportamento delle gomme. Da una prima analisi dell’aspetto dei pneumatici abbiamo notato un livello di graining relativamente basso, inferiore rispetto a quanto si era visto ad esempio un anno or sono su questa pista”.

Questa l’analisi di Simone Berra, chief engineer Pirelli, al termine del venerdì di prove libere del Gran Premio d’Australia. Il verdetto è lo stesso dello scorso anno: Lando Norris primo in FP1, Charles Leclerc il più veloce in assoluto. Il pilota della McLaren ha concluso al comando la prima ora, segnando un miglior tempo di 1’17″252, più basso di 1″312 rispetto al suo giro veloce nella stessa sessione di un anno fa.

Più contenuto il progresso del ferrarista rispetto al sé stesso edizione 2024: 1’16″439 il miglior tempo di oggi, 1’17″277 quello di FP2 del marzo scorso. Il fine settimana di Melbourne è iniziato con una grossa incognita, legata alle condizioni meteorologiche. Giornata assolata e relativamente calda, domani è previsto un ulteriore innalzamento delle temperature oltre i 30 °C per l’aria e i 40 °C per l’asfalto ma per domenica c’è un’elevatissima chance di pioggia (80%), con temperature che dovrebbero crollare di più di 10 °C.

Questo scenario ha avuto un’influenza sull’approccio delle squadre alle due ore di prove libere di oggi in termini di scelte di assetto e di configurazione aerodinamica, un po’ meno in termini di gestione dei pneumatici. Un solo team – la Mercedes – ha usato un set di Hard, sia sulla corta che sulla lunga distanza mentre tutte le altre squadre si sono concentrate su Medium e su Soft. Se tutti i piloti hanno provato a cercare il picco di prestazione con la C5 nella parte centrale di FP2, uno di loro – Pierre Gasly (Alpine) – ha effettuato anche un long run di 12 giri con la mescola più morbida delle tre a disposizione.

“Le condizioni dell’asfalto sono migliorate in maniera netta durante la prima sessione mentre nella seconda si sono relativamente stabilizzate – spiega Berra -. In termini di differenza di prestazione fra le mescole, possiamo dire che il delta fra la C4 e la C5 è di circa mezzo secondo, in linea quindi con le aspettative della vigilia, mentre non abbiamo dati sufficienti per avere una valutazione di quello fra la C3 e la C4″.

“Nella seconda sessione abbiamo visto tutte le squadre provare dei long run con tanta benzina a bordo e abbiamo visto all’opera tutte e tre le mescole, anche se la quasi totalità dei piloti – 17 su 20 – si sono concentrati sulla C4 – prosegue Berra -. Le mosche bianche sono stati i piloti della Mercedes, che hanno entrambi girato con la Hard, e Gasly, che ha provato la Soft anche sulla lunga distanza. Dal punto di vista del degrado prestazionale, C3 e C4 hanno mostrato un livello piuttosto basso mentre, come ampiamente prevedibile, la C5 ha sofferto di più”. 

“In caso avessimo una gara sull’asciutto – eventualità al momento piuttosto remota – con questo livello di degrado la sosta singola appare un’opzione assolutamente competitiva, con la Medium che potrebbe giocare un ruolo più importante rispetto a quanto non si era visto lo scorso anno. In caso di condizioni miste – gara in parte bagnata e in parte asciutta – e con temperature prevedibilmente ben più basse rispetto ad oggi ecco che anche la Soft potrebbe diventare protagonista”.

– Foto Ufficio stampa Pirelli –

(ITALPRESS).

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