di Raffaele Bonanni
ROMA (ITALPRESS) – L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: conquistare l’autonomia energetica attraverso fonti rinnovabili, garantendo sicurezza e sostenibilità. Troppo a lungo, il nostro Paese ha pagato il prezzo di un’eccessiva dipendenza dalle fonti fossili, con costi energetici tra i più alti d’Europa. Questo ha pesato sulle famiglie, ha eroso la competitività delle imprese e ha rallentato la crescita economica. Oggi, tuttavia, esiste una strada percorribile che passa attraverso un mix equilibrato di energie rinnovabili, dove anche la geotermia può giocare un ruolo chiave. L’Italia dispone di un enorme potenziale nelle fonti rinnovabili: solare, eolico, idroelettrico, biomasse, e proprio in questi giorni il governo sta creandole condizioni del ritorno all’energia nucleare per sostituire definitivamente il gas per ottenere condizione base di stabilità. A queste, si aggiunge una risorsa ancora poco valorizzata ma strategica: la geotermia. Le nostre caratteristiche geologiche ci rendono uno dei Paesi europei con le maggiori risorse geotermiche, in particolare nelle aree vulcaniche e termali come Ischia, i Campi Flegrei e altre località ricche di sorgenti calde naturali. Eppure, nonostante questa ricchezza, l’Italia ha sviluppato la geotermia in misura limitatissima rispetto al suo potenziale. A differenza del solare e dell’eolico, la geotermia offre una produzione energetica continua, indipendente dalle condizioni atmosferiche. Ciò la rende una fonte strategica per garantire stabilità alla rete elettrica. A Ischia, nei Campi Flegrei e in tante altre numerose aree termali e vulcaniche, si potrebbero sviluppare impianti geotermici innovativi, sfruttando tecnologie avanzate a basso impatto ambientale, come gli impianti a ciclo binario, che evitano emissioni di gas serra. Superare le resistenze culturali e le paure è fondamentale. Troppo spesso, la transizione energetica è ostacolata da allarmismi diffusi da chi, consapevolmente o meno, finisce per difendere lo status quo imposto dai grandi gestori delle fonti fossili. Questo freno allo sviluppo ha un costo altissimo: l’Italia rimane tra i Paesi europei dove l’energia costa di più, con effetti negativi sulla competitività delle imprese e sul potere d’acquisto delle famiglie. D’altronde come io stesso ho constatato, a Ischia alcune residenze private, alberghi, e centri termali sfruttano da lungo tempo questa opportunità e tutte le famiglie che continuano a pagare costi elevatissimi a cui siamo sottoposti nella ordinarietà delle forniture. Insomma non si comprende perché non si pratichi dovunque possibile l’uso delle acque calde naturali come fanno gli islandesi che da tempo immemore riscaldano le loro case con acqua calda corrente dei geyser (noi li chiamiamo soffioni) per i fabbisogni domestici a costi ridottissimi. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità unica per accelerare questa transizione. Attraverso i fondi destinati all’energia sostenibile, si possono finanziare progetti per potenziare le rinnovabili, ammodernare le reti di distribuzione e sviluppare un’industria nazionale delle tecnologie verdi. Tuttavia, per sfruttare al meglio queste risorse, servono una visione chiara e una governance capace di superare le lungaggini burocratiche che spesso bloccano gli investimenti.
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