8 Marzo, al Policlinico di Palermo uno spazio di riflessione e cultura

PALERMO (ITALPRESS) – La celebrazione lascia spazio alla riflessione coinvolgendo una serie di attori del mondo universitario, a livello sia studentesco che dirigenziale, e istituzionale. In occasione della Giornata internazionale della donna arriva al Policlinico di Palermo “Le donne raccontano”, un appuntamento che partendo da esperienze personali rende omaggio al lavoro delle figure femminili in ambito sanitario e culturale.
L’evento si inserisce nel novero di iniziative che vedono una fiorente attività del capoluogo siciliano e delle sue istituzioni in occasione della Giornata della donna, attraverso una serie di spunti di riflessione sull’evoluzione del ruolo femminile.
Maria Grazia Furnari, direttrice generale del Policlinico, sottolinea: “Abbiamo voluto dedicare questa giornata alle donne dando un taglio un pò originale. Parleremo di quelle figure femminili impegnate nel cinema e nell’arte o che comunque hanno affermato il loro ruolo nella società, attraverso le proprie inclinazioni e con la massima libertà espressiva: ci sarà anche un taglio sanitario, perchè il Policlinico ogni anno effettua un questionario sulla parità di genere e sulle difficoltà che in questo senso si possono incontrare in ambito lavorativo”.
A illustrare gli obiettivi del questionario sono Antonella Plaia, docente di Statistica presso l’ateneo, e Chiara Di Maria, ricercatrice in Scienze economiche e statistiche. “Quest’indagine, condotta tra novembre e gennaio, è al suo secondo anno e coinvolge tutti i dipendenti e gli specializzandi del Policlinico – spiega Plaia -. Abbiamo formulato una serie di domande sulla possibilità di essere venuti a conoscenza, su di sè o su altri, di violenze di ogni sorta”.
Dall’analisi, sottolinea Di Maria, “emerge come la percezione delle discriminazioni e delle differenze di genere è molto più sentita nelle fasce giovanili: le donne percepiscono più discriminazione, ma facendo delle classi di età questo tema è molto più sentito tra i giovani. Significa che forse si sta sviluppando una forma di coscienza relativa alla disuguaglianza di genere”.
Sul tema l’Università dedica un’attenzione costante. Come evidenzia il rettore Massimo Midiri, “già negli anni scorsi abbiamo voluto dedicare un prorettorato sulla parità di genere, guidato dalla professoressa Pasciuta: la donna non va celebrata solo l’8 marzo, bisogna uscire dallo schematismo errato che questo problema si affronta solo un giorno all’anno. Per farlo dobbiamo mettere in atto una serie di politiche che puntino a un cambio di paradigma e prevedano un ruolo della donna sempre più attivo e paritario: ancora la parità di genere non è stata raggiunta, ma il trend sta evolvendo abbastanza rapidamente e dovrebbe portare in 2-3 anni al raggiungimento”.
Il rapporto uomo-donna, secondo Midiri, va affrontato “anche nei contesti di legalità, pure con leggi dure: finalmente l’ergastolo è diventato la pena per i femminicidi, forse questo può interrompere un circuito vizioso. L’Università agisce sulla formazione dei ragazzi, ma forse sarebbe più opportuno partire dai banchi delle scuole elementari e medie: gli studenti sanno che nel nostro ateneo sono protetti e soprattutto seguiti”.
Per il sindaco di Palermo Roberto Lagalla “la Giornata della donna costituisce un momento di riflessione, approfondimento e focalizzazione dei problemi che ancora ci aspettano e di quelli che grazie alla tenacia delle donne e al ruolo delle istituzioni sono stati nel tempo superati e risolti. Oggi in Italia il dato sull’alfabetizzazione è più favorevole alle donne, che hanno titoli superiori agli uomini: il processo culturale è fondamentale e va probabilmente riscritto come uno degli insegnamenti maggiori per l’intera società. Il tema delle relazioni interpersonali è un gap culturale che va colmato con pazienza e determinazione”.
Malgrado i tanti passi avanti compiuti nel corso dei decenni, secondo il prefetto di Palermo Massimo Mariani “c’è ancora un grande lavoro da fare: intorno alla donna ruota tutta una serie di diritti e parlare di diritti significa focalizzare l’attenzione ad esempio sull’istruzione o su orari di lavoro decenti. Questa giornata non deve essere una celebrazione rituale, ma appunto un momento per riflettere sui diritti di tutti”.
Accanto a questo tema ve ne sono altri due su cui l’attenzione delle istituzioni è forte: la disparità di accesso ai ruoli apicali e le aggressioni al personale sanitario. Ad affrontare le questioni è Salvatore Iacolino, dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute: “Su 18 direzioni generali di aziende sanitarie ospedaliere solo due sono guidate da donne: c’è ancora una difficoltà evidente rispetto a ruoli di grande rilevanza che ancora sono esercitati da uomini. Il tema della sicurezza degli operatori sanitari riguarda soprattutto il genere femminile, su questo siamo intervenuti con una serie di azioni correttive: il programma di sicurezza messo in piedi dal presidente Schifani riguarda anche il Policlinico”.
Su quest’ultimo aspetto si sofferma anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato: “Ieri per la prima volta è stato condannato a un anno e mezzo di carcere un uomo che ha aggredito un’operatrice sanitaria: l’Ordine dei Medici ha più volte chiesto interventi, è un bene che finalmente si sia raggiunto un primo risultato”.

– Foto xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

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