UDINE (ITALPRESS) – “Negli ultimi quattro anni il Friuli Venezia Giulia ha visto crescere, seppur leggermente, le imprese artigiane attive. E’ un dato in controtendenza rispetto alla media nazionale, confermato anche nel 2024 (+0,7%), quando la nostra è stata una delle otto regioni italiane a registrare un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni (+179 in numeri interi).
Questa vitalità del settore artigiano in Friuli Venezia Giulia deve trovare ulteriore slancio attraverso il sostegno al ricambio generazionale, anche per far fronte ad un’età media di titolari e lavoratori che rimane superiore ai 50 anni. Da questo punto di vista, l’amministrazione regionale è impegnata a garantire risorse e incentivi per l’accesso al credito, per le start-up e, in generale, per agevolare i giovani nell’apertura di nuove imprese”. A riferirlo è stato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, intervenuto stamattina alla riunione della Commissione regionale artigianato, alla presenza di tutti i presidenti regionali delle associazioni di categoria di settore. In apertura, l’esponente dell’esecutivo ha ricordato che dall’insediamento della giunta Fedriga (2018) sono triplicati i fondi messi a disposizione dalla Regione per il comparto artigiano, tramite i canali contributivi gestiti dal CATA. Si è passati infatti dai circa 4,5mln del 2018 ai 12mln che complessivamente vengono stanziati ora annualmente.
“Il nostro obiettivo – ha detto Bini – è sostenere le piccole produzioni locali, promuovendo un cambio di mentalità. Dobbiamo iniziare a guardare il mestiere artigiano in modo diverso, non più come lavoro manuale di fatica, ma come imprenditorialità 4.0, destinata a custodire ma soprattutto a rinnovare l’eccellenza del “made in Italy” e del “made in FVG”. Infatti il lavoro dell’artigiano si distingue per la qualità produttiva, per la sostenibilità e per l’impatto sociale”. “Per farlo – ha proseguito Bini -, la Regione mette in campo fondi per l’innovazione e la digitalizzazione dell’imprese. Vanno in questa direzione i nuovi bandi legati all’Agenda FVG Manifattura 2030, che prevedono risorse per l’economia circolare, la ricerca, l’innovazione e le start-up. Inoltre, sempre con l’obiettivo di dare attuazione al piano industriale redatto in collaborazione con Ambrosetti, quest’anno verrà introdotto un centro studi regionale, in grado di monitorare i trend economici e l’efficacia degli strumenti messi in campo. Sarà una sorta di “cabina di regia” per individuare puntualmente le priorità e le migliori strategie d’azione”. Al centro dell’incontro con le associazioni di categoria del mondo artigiano i temi dei costi dell’energia e della burocrazia, oltre alle preoccupazioni per i dazi americani. Sul fronte del sostegno al microcredito, l’assessore ha ribadito la propria disponibilità a valutare strumenti innovativi che supportino in particolare i giovani imprenditori nell’accesso ai finanziamenti agevolati.
foto: ufficio stampa Regione Friuli Venezia Giulia
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