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LA VALLETTA (MALTA) (MNA/ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno del governo di unità nazionale, Emad Al-Trabelsi, ha confermato che la Libia non sarà un paese di insediamento di immigrati, annunciando ieri l’organizzazione di un viaggio per 139 rifugiati provenienti da diversi paesi da reinsediare in Italia.
Al-Trabelsi ha detto durante una conferenza stampa che il governo ha fornito tutte le agevolazioni in questa materia e ha avuto un altro aspetto con l’UNICEF riguardo ai bambini rifugiati, sottolineando che il governo ha concesso il diritto di esentare sudanesi, palestinesi e siriani perchè i loro paesi stanno attraversando guerre e sono stati esentati dalle tasse per l’istruzione, la residenza e altri servizi.
Al-Trabelsi ha confermato che la Libia “ospita più di tre milioni di immigrati clandestini, e che è il Paese più colpito dal flusso di immigrazione, rilevando che l’aumento del numero di immigrati ha influenzato negativamente i libici nel settore alimentare e sanitario”.
Ha sottolineato la difficoltà per il Ministero dell’Interno di coprire da solo i costi della deportazione degli immigrati, invitando l’Unione Europea a contribuire al processo, evidenziando in questo contesto i contributi di Germania, Italia, Spagna e di alcune organizzazioni, ma ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di più sostegno per consentire agli immigrati di tornare volontariamente nei loro paesi”. Ha chiesto di tenere una conferenza internazionale dopo il Ramadan per ottenere sostegno nella questione del ritorno volontario degli immigrati, e ha detto: “Siamo in una fase pericolosa e abbiamo combattuto le bande di immigrati, ma sono transfrontalieri in Europa, e l’Africa lavora attivamente nel traffico di esseri umani”. Ha avvertito che la Libia potrebbe ricorrere alla deportazione forzata degli immigrati se la comunità internazionale non riesce a sostenerli nel loro ritorno volontario.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).