Teatro del Parco, cinque spettacoli per “Stand-up comedy”

VENEZIA (ITALPRESS) – La stand-up comedy torna protagonista al Teatro del Parco con la terza edizione di “In piedi – Il potere delle parole”, la rassegna proposta dal Settore Cultura del Comune di Venezia in collaborazione con Dalvivo Eventi. Cinque spettacoli dal 18 febbraio al 15 aprile con alcuni tra i nuovi comici italiani più corrosivi, innovativi e originali, in scena con le loro nuove produzioni.
«Il Teatro del Parco ancora una volta si conferma essere un luogo ricercato dagli artisti del panorama italiano che lavorano nei teatri italiani e soprattutto si conferma essere un luogo sempre più scelto e frequentato dai giovani di tutta la nostra città metropolitana – commenta Giorgia Pea, consigliera delegata alla cultura – L’investimento dell’amministrazione del sindaco Luigi Brugnaro sulla cultura, e in questo caso su rassegne capaci di coinvolgere pubblico diverso si conferma vincente».
Un cartellone a tinte venete con i talentuosi Tommaso Faoro (Il verme solitario – 4 marzo), Nicolò Falcone (Live 2025 – 1 aprile) e il vicentino d’adozione Horea Sas (Minimo sforzo – 25 marzo). Torna a grande richiesta Chiara Becchimanzi, il 15 aprile con il nuovo lavoro Terapia Intensiva, mentre il 18 febbraio con Cruda e nuda Alice Mangione fa il suo esordio da solista dopo i successi assieme al marito nella “saga” The Pozzoli’s family.
Tra satira, narrazione, invettiva e stand-up comedy, gli ospiti ci faranno ridere e riflettere con la loro comicità graffiante e dissacrante, che trova la sua massima espressione dal vivo e nel rapporto col pubblico. Una comicità senza tabù che sfonda la quarta parete (quel muro immaginario che di norma a teatro divide il palco dal pubblico) per metterci faccia-a-faccia senza pregiudizi con le nostre manie e frustrazioni, che denuncia senza filtri le storture e le assurdità del mondo in cui viviamo.
Gli spettacoli (tutti con inizio alle 21.00) sono consigliati per un pubblico adulto.
Apre martedì 18 febbraio Alice Mangione con Cruda e nuda, il suo primo spettacolo da solista, in cui dice senza filtri tutto ciò che pensa degli altri attraverso i Tarocchi. Un Tarocco alla volta, Alice riflette su tutte le parti che ci rendono quello che siamo: la testa, il cuore, il c..o. E anche se Cruda e Nuda è uno spettacolo di stand up comedy, l’artista sarà comunque vestita bene perché ha 40 anni, due figli, viene dal teatro e indossa felpe col cappuccio solo per rapinare le vecchiette ai bancomat.
Il 4 marzo Tommaso Faoro, nato a Padova e cresciuto a Mestre, comico e monologhista nei teatri d’Italia e in programmi Rai e Sky, presenta Il verme solitario, un one-man-show dedicato in gran parte a cibo e alimentazione. Tra sproloqui a tema gastronomico, battute surreali e voli pindarici che spaziano dall’odio per l’avocado a opinioni controverse sulla pizza all’ananas, Tommaso Faoro racconta sé stesso e i suoi confusi punti di vista all’insegna della leggerezza. Horea Sas, veneto d’adozione, il 25 marzo propone una nuova versione di Minimo sforzo, lo spettacolo che gli è valso il Premio Satira 2024. Attraverso un viaggio nei peggiori locali d’Italia ci racconta cosa vuol dire esibirsi senza microfono in un bar di Macerata, fingere di avere un manager e infine conoscere Berlusconi. Il tutto mischiato ad aneddoti su una vita privata e sentimentale disastrata, storie di droghe leggere e aneddoti sull’Europa dell’Est.
Il terzo artista veneto della rassegna è Nicolò Falcone, in scena il 1 aprile con Live 2025. Veneziano e padre di due figli, è uno stand-up comedian conosciuto per la sua comicità raffinata e matura, lontana dagli eccessi della provocazione gratuita. Predilige lo storytelling, portando il pubblico dentro le sue esperienze personali e le contraddizioni della vita di tutti i giorni, per poi sorprenderlo con svolte argute e impreviste tra ironia e riflessione.
Chiude la terza edizione di “In piedi”, martedì 15 aprile, Chiara Becchimanzi con il suo nuovo lavoro Terapia intensiva. Dopo Terapia di gruppo e Terapia d’urto – Dio Patria e Famiglia, che hanno attraversato tutta l’Italia, Chiara Becchimanzi completa la trilogia psicologica con Terapia intensiva – Beata ignoranza. Perché chi sa di non sapere è saggio…ma chi non sa di non sapere è beato. Beata l’ignoranza che non si fa domande, che crede a ciò che vuole, che ha paura di ciò che non conosce e odia chi non è d’accordo. Ma soprattutto beati noi che possiamo riderne.

– Foto: ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS).

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