Il sistema nervoso autonomo e il rapporto tra cervello e corpo

MILANO (ITALPRESS) – Il sistema nervoso autonomo è una componente fondamentale del sistema nervoso che comanda automaticamente molte funzioni vitali, come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la digestione e la respirazione. E’ composto dal sistema nervoso simpatico, che regola la nostra attività diurna, e in situazioni di stress la risposta di lotta o fuga, e dal sistema nervoso parasimpatico, responsabile delle risposte di rilassamento e rigenerazione. Il sistema nervoso parasimpatico include diversi nervi, tra cui il nervo vago. Il disequilibrio tra queste due funzioni può contribuire allo sviluppo o all’aggravamento di numerose malattie, come quelle cardiovascolari, gastrointestinali, metaboliche e autoimmuni. Sono questi alcuni dei temi trattati da Nicola Montano, direttore della Struttura complessa di medicina, immunologia e allergologia del Policlinico di Milano, professore ordinario di Medicina interna all’Università degli Studi di Milano, e presidente della Società italiana di medicina interna, Simi, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Del rapporto tra corpo e cervello si parla da tanto, il problema è che fino a una trentina di anni fa non era molto chiaro in che cosa consistesse – ha esordito – Ora è molto chiaro che il sistema nervoso autonomo, una parte del sistema nervoso che lega le strutture cerebrali a tutti gli organi, è un pò l’interfaccia che spiega il rapporto che c’è tra mente, emozioni, stress e malattia. Il sistema nervoso autonomo è a metà strada e comunica bidirezionalmente con corpo e cervello, mettendoli in contatto – ha spiegato Montano – Tutto ciò che succede nel nostro cervello viene riverberato nel corpo e tutto ciò che succede nel corpo viene riverberato nel cervello attraverso l’azione del sistema nervoso autonomo, un sistema pervasivo che innerva non solo tutti gli organi, ma è anche in grado di agire su sistemi come quello immunitario e su un’infiammazione”.
Sul ruolo della genetica: “La predisposizione individuale conta, ma è ormai chiaro che conta solo per il 40% nello sviluppo della patologia, il 60% è invece legato a tutto ciò a cui siamo esposti – ha precisato il professore – Tutte le esperienze che noi facciamo dalla vita fetale fino alla morte hanno un effetto importante sullo sviluppo, proprio perchè il tramite è il sistema nervoso autonomo. Un importante studio ha preso in considerazione 50.000 donne con un alto e basso rischio di sviluppare un tumore della mammella – ha sottolineato – Ebbene, è stato visto che chi era ad alto rischio ma aveva uno stile di vita sano, e quindi anche un’attività del sistema nervoso autonomo più equilibrata, sviluppava molto meno i tumori”.
Scendendo maggiormente nei dettagli, Montano ha ribadito l’importanza di mantenere in equilibrio le due componenti del sistema nervoso autonomo, il sistema simpatico e quello parasimpatico o vagale: “Il sistema nervoso autonomo è fatto di due parti: il sistema simpatico e il sistema parasimpatico. Il sistema simpatico ci permette di fare qualsiasi tipo di attività fisica o mentale, senza di esso non potremmo sopravvivere. D’altro canto, come in una macchina se tieni sempre pigiato l’acceleratore il motore salta, dobbiamo anche utilizzare il freno, cioè il sistema parasimpatico, che induce il sonno, fa abbassare la pressione e la frequenza cardiaca. Devono pertanto essere in equilibrio, un disequilibrio porta alla malattia – ha puntualizzato il professore – C’è una grande influenza sul sistema immunitario, l’attivazione simpatica, se siamo molto stressati, si associa a un aumento di liberazione di adrenalina che agisce sul sistema immunitario e che provoca una minore reazione alle infezioni. E’ deleterio in cronico e utile in acuto, abbiamo bisogno pertanto di riequilibrare attivando il sistema parasimpatico o vagale. Si parla di questi temi e di questa connessione tra corpo e cervello, in un certo qual modo, persino dalla Bibbia e poi con Darwin, ma ciò che abbiamo appreso di recente è quanto questo rapporto sia fondamentale anche nel determinare le malattie croniche”.
E sui consigli per mantenere il più possibile l’equilibrio tra i due sistemi: “Attività fisica, nutrizione, e sonno: tutte queste attività sono fondamentali per prevenire un disequilibrio in questo rapporto. Ci sono delle evidenze fortissime, altrimenti il problema è lo sviluppo delle patologie – ha ribadito – I betabloccanti sono farmaci straordinari ma hanno un uso limitato, da alcuni anni ci sono dei dispositivi come lo stimolatore vagale trans-auricolare, non invasivi e con pochissimi effetti collaterali, che devo dire stanno dimostrando di essere veramente efficaci – ha concluso Montano – I risultati sono così incoraggianti che credo nel giro di qualche anno li avremo a disposizione per il trattamento”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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