In un libro di Sangiuliano la “Rinascita” di Donald Trump

ROMA (ITALPRESS) – Donald Trump “può piacere o meno”, ma “non c’è dubbio che tutto il mondo si misurerà quotidianamente con lui: le sue decisioni non sono lontane, ma immediatamente ricadono sulla nostra vita”. Così Gennaro Sangiuliano ha presentato a Palazzo Brancaccio, a Roma, il suo libro “Trump. La rinascita”. “Nel 2017 avevo pubblicato la biografia di Trump, l’ho ripresa e ho aggiunto dei nuovi capitoli che affrontano il periodo che va dal gennaio del 2021, dai tragici fatti di Capitol Hill fino alla rielezione. Nessuno di noi – sfido chiunque – aveva previsto il ritorno di Trump che, allora, non solo era dato per politicamente finito, ma addirittura era visto sull’orlo del carcere. Tutto questo deve essere oggetto di studio, anche sociologico”, ha spiegato. “Nel suo discorso di insediamento, Trump ha detto una cosa importantissima, ‘voglio tornare indietrò: significa tornare all’identità, al proprio passato e alla propria storia. Il tema del patriottismo è molto importante”, ha sottolineato. “Trump si fa carico del tramonto dell’Occidente, di provare a fare qualcosa per frenare il declino della civiltà occidentale” e “sta facendo una cosa che non ha mai fatto nessuno: una volta che si è eletti si cerca di mitigare il linguaggio o di abbassare i toni, mentre Trump ha ulteriormente rivendicato la sua posizione. E questo paga, in questo momento i sondaggi dicono che il suo gradimento è cresciuto. Secondo me ha vinto per qualcosa di profondo, perchè ha saputo individuare e intercettare le correnti sotterranee che precedono anche la politica”.
Per il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, “il caso di Trump è unico: vince, perde, poi ritorna e vince di nuovo. Bisogna considerare che l’America non è solo quella dei film di Woody Allen: esiste un’America profonda che ha votato per Trump più volte, che è preoccupata per l’economia o per l’immigrazione. Come ha detto Biden, si deve credere nel proprio Paese anche quando non si vince”. Per quanto riguarda il rapporto tra Stati Uniti ed Europa “la questione militare è ineludibile e Trump ci richiama a questo tema. In questi ultimi anni abbiamo avuto l’attacco della Russia all’Ucraina, la guerra in Medio Oriente, gli Houthi che dallo Yemen bombardano le navi commerciali… la difesa è essenziale, se non si hanno gli arsenali pieni non si hanno neanche i granai pieni”. L’altro tema è quello dei ‘gigantì della rete, che “sono convinto che si debbano tassare: su questo tema, così come su quello delle criptovalute, prevedo uno scontro” con l’Europa, che “dovrebbe essere coesa e unita”.
Rispetto alla prima volta, aggiunge poi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, “questa è un’elezione plebiscitaria: stavolta prevedo un Trump più riflessivo, più in grado di gestire quello che vuole fare senza isterismi”. Dal punto di vista valoriale, “credo che una certa comunanza” con i conservatori europei “emerga dalle prime dichiarazioni, come pure il desiderio di voler fare del bene ai propri connazionali”. Perchè Meloni era l’unica leader europea da Trump? “L’ha invitata, bisogna chiedere a lui perchè non ha invitato gli altri. E’ stato anche complesso logisiticamente, è stata una toccata e fuga. Il perchè non siano stati invitati gli altri è una valutazione che ha fatto Trump: non credo che faccia solo un discorso di simpatia ma anche un discorso di convenienza”.

– Foto xi2/Italpress –

(ITALPRESS).

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