BRESCIA (ITALPRESS) – Nelle prime ore di questa mattina gli investigatori della Polizia di Stato e della polizia albanese, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Brescia e dalla S.P.A.K. albanese, hanno eseguito 12 misure cautelari di custodia in carcere e 8 misure in attesa di preventivo interrogatorio degli indagati, oltre a numerose perquisizioni tra l’Albania e le province di Brescia, Milano, Torino, Verona, Bolzano, Cremona, Novara, Pavia, Trento e Treviso nell’ambito di un’indagine relativa a un’associazione transnazionale finalizzata al traffico illecito di ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America, fatti giungere sul suolo nazionale, a bordo di autoarticolati che si rifornivano nei paesi del centro Europa. Le indagini, avviate a seguito della individuazione del fornitore di cocaina venduta ai clienti durante le serate, avrebbero ricostruito l’organigramma di un gruppo criminale italo-albanese che sarebbe dedito all’importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di cocaina, fatti giungere sul suolo nazionale, a bordo di autoarticolati che si sarebbero riforniti nei paesi del centro Europa. Al vertice della cellula bresciana vi sarebbero due fratelli albanesi, appartenenti a una delle principali e più pericolose cosche della mafia albanese, il clan dei Cela di Elbasan, che avrebbero impartito le disposizioni a un gruppo di uomini fidati nella provincia di Brescia e altre province del Nord Italia, attuando una vasta attività di importazione e smercio di sostanze stupefacenti, prevalentemente di cocaina.
Un’importante attività di riscontro dell’indagine è avvenuta nel novembre del 2021 con l’arresto di uno degli indagati per la detenzione di 350 chili di cocaina, che sarebbero stati destinati direttamente alla cellula bresciana dei trafficanti. Dalle investigazioni è, inoltre, emerso che gli appartenenti al sodalizio criminale avrebbero utilizzato apparecchi telefonici criptati, dalla cui analisi è stato rilevato il loro presunto inserimento all’interno del gruppo criminale albanese. Le attività investigative avrebbero confermato come i capi dell’organizzazione, per stringere gli accordi coi fornitori, si sarebbero recati sistematicamente in Colombia, Ecuador e negli Emirati Arabi Uniti, a Dubai, dove dimorano alcuni tra i più importanti trafficanti albanesi.
(ITALPRESS).
Foto: Polizia di Stato Brescia