Pintus debutta al cinema con “Dove osano le cicogne”

ROMA (ITALPRESS) – Dove osano le cicogne: presentato il film con cui Angelo Pintus debutta al cinema per la regia di Fausto Brizzi, prodotto da Tramp Limited, Lovit, Piperfilm, che ne cura la distribuzione, e in collaborazione con Netflix. Il cast che arricchisce la storia è composto da: Marta Zoboli, Beatrice Arnera, Andrea Perroni, Tullio Solenghi, Imma Piro, Maria Amelia Monti e Antonio Catania. “Il produttore Attilio De Razza ci ha fatti incontrare. Non ci conoscevamo nella vita”, ha raccontato Brizzi parlando di Pintus. “E’ nato questo appuntamento al buio con Angelo che mi ha raccontato una storia del suo penultimo spettacolo. E’ sua l’idea ed è sua anche quella di avere intorno un cast di comici e di attori molto brillanti. E’ un’anomalia assoluta del cinema italiano che un capocomico decida di dividere la scena e anche le risate. L’ho trovata una mossa intelligente”. Ha poi dichiarato, parlando sempre di Pintus, con cui ha scritto dunque il film, insieme anche ad Herbert Simone Paragnani e Gianluca Belardi: “L’ho portato a recitare. Continuo a pensare che la sorpresa per gli spettatori in questo film sarà Angelo”.
Anche Solenghi ha parlato di Pintus: “E’ stata una sorpresa. Non è scontato e naturale che chi fa il one-man-show e racconta poi sia bravo anche a recitare. Sono due mestieri diversi. Lui, invece, è credibile anche nella recitazione. Soprattutto, è un personaggio credibile. In questo film tutti sono credibili. E’ una storia reale che riguarda una situazione di attualità. Quando Angelo mi ha raccontato la trama, era molto simile al film del trio che non abbiamo mai fatto. Che si intitolava ‘La cicogna strabicà”, ha rivelato Solenghi raccontando questa coincidenza. “L’ho considerato un segnale”, e ha concluso, “C’è stata una bella intesa di professionisti a partire dal regista”.
Questa commedia, per l’appunto, affronta il tema della maternità surrogata e su questo Pintus, rispetto all’importanza di parlarne al cinema con il linguaggio della commedia, uscendo dall’ambito politico ed etico, è stato chiaro: “Solo un comico può raccontare cose serie”. Anche Brizzi ha detto la sua: “E’ la tradizione della commedia all’italiana toccare dei temi importanti con allegria e leggerezza. Poi ognuno guarda il film e si fa una sua idea. Spero che questo continui a lungo”.
Dove osano le cicogne sarà in sala dal primo gennaio, ma verrà mostrato già il 31 dicembre con delle anteprime nei circuiti UCI, The Space e in alcune sale indipendenti. Per queste anteprime ci sarà l’intervento dal vivo e in streaming di Pintus. Tra i quattro personaggi principali c’è Marta Zoboli che interpreta la moglie di Pintus: “Finalmente qualcuno mi ha fatto fare un film, perchè ho studiato per fare questo, oltre che la comica. Facendo i programmi comici spesso ti dicono ‘dai vedrai che un giornò. Perchè c’è sempre un pò questa cosa che si faccia la comica per portare a casa due soldi e per passare poi a fare cinema. Invece, a me piace tantissimo far ridere anche se ho studiato pure per fare l’attrice. Sono contenta che mi abbiano voluta. Mi è piaciuto il lavoro che abbiamo fatto. Mi sono divertita tantissimo e mi sono trovato benissimo con Fausto”. Su Pintus anche lei ha espresso il suo pensiero, puntando l’accento sulla sua comicità e sul suo modo di lavorare: “Angelo è stato di una generosità, durante il film, incredibile. Ci ha dato la possibilità di esprimerci come sentivamo”. La Zoboli ha poi voluto aggiungere la sua opinione “Sì. Il tema è quello della maternità surrogata, però ho vissuto il film come se parlasse di famiglia e di famiglie”.
Come per Pintus anche per Perroni si tratta di un debutto “Avevo fatto piccolissime cose nel cinema. A differenza degli altri, Angelo lo conosco da circa 20 anni. Abbiamo condiviso esperienze indimenticabili. Abbiamo fatto i locali a 50 euro, solo per il gusto di fare spettacoli. Ci conosciamo talmente bene che non ho capito se ho recitato o no, perchè il nostro rapporto nella vita reale è quello sullo schermo. Devo ringraziarlo, perchè per questo film ero in bilico, per una serie di motivi”, ha detto spiegando che non aveva la certezza di poter esserci, “poi è andato tutto per il verso giusto. Un’altra cosa che mi ha regalato gioia è stata la libertà che abbiamo avuto in questo set. Devo ringraziare Fausto per questo. Siamo stati liberi di proporre e inventare all’istante”.
“Sono grata per avermi dato questa opportunità. Spero di non aver disatteso le aspettative e aver fatto un buon lavoro”. Ha detto la Arnera, che ha ringraziato Brizzi e Pintus per averla voluta e per averle dato la possibilità di realizzare il sogno di recitare con Solenghi. A proposito del tema del film ha affermato: “Il film parla di famiglia, di amore, di scelte. Parla di rapporti umani. Che ci sia anche il tema della maternità surrogata è un condimento rispetto a quello che succede. Sul tema della maternità surrogata, ho una mia personale opinione da madre e da donna. Sono divisa a metà: c’è una parte di me che pensa che sia giusto che ognuno possa decidere per il proprio corpo e dall’altra parte che sia giusto che si possa regolamentare in generale la gestazione per altri. Perchè è molto facile urlare l’utero è mio, decido io. Forse in questo caso, l’utero non è mio ma è di qualcun altro. Quindi è bene che ci siano anche delle regole morali, che in questo momento ci mancano”.

foto: xl5/Italpress

(ITALPRESS).

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