ROMA (ITALPRESS) – “C’era un ragazzo che come me…” cantava nel 1966 Gianni Morandi, “ragazzo” che ora è arrivato a 80 anni. Aria sbarazzina che non lo ha mai abbandonato, oltre cinquanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo e una lunga lista di film, fiction e programmi per la tv ne fanno uno dei personaggi più amati dal pubblico di tutte le età. Una carriera che gli ha fatto dire in un’intervista appena rilasciata al settimanale “Oggi”: «Sono stato, più di ogni altra cosa, un uomo fortunato, Ho avuto molto di più di quanto potessi sognare, sin troppo».
Nato a Monghidoro (in provincia di Bologna) l’11 dicembre 1944 in una famiglia di modeste condizioni economiche, Morandi finisce l’esperienza scolastica con le elementari visto che le medie al suo paese non c’erano. In compenso, è bravo a cantare e inizia presto a esibirsi alle feste dell’Unità, racimolando anche qualche soldo. Continua, poi, con i concorsi per voci nuove e le sagre di paese fino all’assunzione presso la RCA.
L’esordio, quello vero, è con “Andavo a cento all’ora”, seguito dal primo grande successo “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. Seguono, insieme alle prime partecipazioni a programmi tv, altri brani di successo come “In ginocchio da te” (con cui vince il Cantagiro 1964), “Non son degno di te”, “Se non avessi più te” e “La fisarmonica” che finiscono per ispirare alcuni film ad essi dedicati: sono i musicarelli, che ancora oggi vengono riproposti in televisione. Durante il primo che Morandi gira, “In ginocchio da te”, conosce l’attrice Laura Efrikian che sposa in segreto nel 1966. Lei è incinta e, per questo, Morandi riesce a rinviare la partenza per il servizio militare, all’epoca obbligatorio. Nello stesso anno vince “Canzonissima” ma, soprattutto, incide “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”, brano di protesta contro la guerra del Vietnam scritto da Mauro Lusini. E’ la prima canzone “impegnata” cantata da Morandi e inizialmente non riscuote un grande successo. All’inizio del 1967 nasce la primogenita di Gianni e Laura, Serena, che purtroppo muore poche ore dopo la nascita. Qualche settimana dopo, lui parte per il servizio militare. Questo non gli impedisce di continuare a essere presente in televisione con la voce registrata nelle sigle di alcuni programmi e di ottenere il settimo Disco d’oro, che significa sette milioni di dischi venduti. Seguono brani di successo, da “Scende la pioggia” (con cui vince “Canzonissima” nel 1968) a “Ma chi se ne importa” (con cui vince di nuovo l’anno dopo) e “Occhi di ragazza” ma cominciano anche le prime difficoltà. Sono anni difficili e Morandi viene considerato un cantante tradizionalista e commerciale; in più divorzia dalla Efrikian.
Torna al successo prima con “Sei forte papà” e, poi, con “Canzoni stonate”, dopo le quali arrivano “Grazie perchè”, “Uno su mille” e “1950” di Amedeo Minghi.
Nel 1981 fonda la Nazionale Italiana Cantanti, squadra tuttora impegnata in attività di solidarietà: lui è appassionato di calcio e grande tifoso del Bologna, squadra di cui è presidente onorario dal 2010 al 2014. Nel frattempo alterna l’attività musicale a quella televisiva, senza dimenticare il Festival di Sanremo che vince nel 1987 con “Si può dare di più” cantata insieme ad Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi. Tra i dischi di questo periodo, siamo ancora negli anni Ottanta, c’è l’album “Dalla/Morandi” inciso insieme all’amico Lucio Dalla.
Nel 1995 è di nuovo a Sanremo: canta con Barbara Cola “In amore” e si piazza al secondo posto; il terzo posto lo conquista invece nel 2000 con “Innamorato”. Del primo decennio del 2000 sono i programmi tv “C’era un ragazzo”, “Uno di noi”, “Non facciamoci prendere dal panico” e “Grazie a tutti”.
Nel 2011 è di nuovo a Sanremo ma stavolta per condurlo; al suo fianco ci sono Belèn Rodriguez, Elisabetta Canalis e Luca e Paolo. Della kermesse canora conduce anche l’edizione successiva, insieme a Rocco Papaleo e Ivana Mràzovà. Tre anni dopo parte il progetto “Capitani coraggiosi” che lo vede impegnato in una serie di concerti al Foro Italico di Roma insieme a Claudio Baglioni. Dal progetto nascono l’omonimo singolo e lo show trasmesso da Rai1.
Gli ultimi anni vedono Morandi collaborare con artisti particolarmente amati dai giovani come Fabio Rovazzi (per la canzone “Volare”) e Jovanotti: quest’ultimo gli scrive il brano “Apri tutte le porte” con cui Morandi torna a Sanremo per la settima volta e si aggiudica il terzo posto. Quando sale sul palco ha ancora le mani segnate da un brutto incidente di cui è stato vittima l’anno prima nella sua casa di Monghidoro. Ancora Sanremo nel 2023, come co-conduttore accanto ad Amadeus dove torna come ospite anche l’anno successivo.
L’ultimo appuntamento televisivo, al momento, è quello dell’aprile scorso quando ha condotto su Rai1 “Evviva – La grande bellezza della tv”, programma dedicato ai 70 anni della televisione italiana. Ed “Evviva” è anche il titolo dell’album uscito nel 2023.
Parlando di Morandi è doveroso citare Franco Migliacci e Mogol, autori dei suoi grandi successi. Così come bisogna citare Anna Dan, la moglie sposata in seconde nozze da cui ha avuto il figlio Pietro. I due figli più grandi, Marianna e Marco, sono frutto del matrimonio con la Efrikian.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).
Gianni Morandi, l’eterno ragazzo compie 80 anni
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