La pace richiede vigilanza e responsabilità

Aftermath of the Russia's army bombardment in the besieged city of Kharkiv in northeast Ukraine in this photo released by the Ukraine Armed Forces on Thursday March 11, 2022. Kharkiv, Ukraine second largest city, is now the battlefield once home to 1.4 million people. (KHARKOV - 2022-03-11, HAMI ROSHAN / ipa-agency.net) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

di Raffaele Bonanni

ROMA (ITALPRESS) – La convivenza pacifica tra i popoli rappresenta il bene più prezioso e la base imprescindibile per lo sviluppo umano ed economico. In un contesto di pace, le energie umane e materiali possono essere canalizzate verso la ricerca scientifica, il progresso economico, la cura della salute, la valorizzazione delle arti e lo sviluppo delle produzioni e dei commerci. Al contrario, la guerra annienta tutto ciò che il genio umano è in grado di creare: distrugge opere, risorse faticosamente accumulate e, soprattutto, vite umane. In modo diabolico, cancella l’umanità delle persone, spezza destini e devia irreparabilmente il cammino della vita, dono prezioso dell’Onnipotente. La pace, dunque, non ha prezzo: la sua mancanza provoca sofferenze incalcolabili – morali, economiche ed esistenziali – spesso impossibili da riparare.
Tuttavia, la pace non si ottiene con meri proclami: richiede attenzione, vigilanza, cura e discernimento quotidiani. È simile a una pianta da frutto, che cresce rigogliosa solo se protetta da elementi nocivi e curata con dedizione. Quando si ammala, necessita di interventi tempestivi e, in alcuni casi, drastici; altrimenti, rischia di appassire e morire. La pace può essere compromessa in molti modi e per svariate ragioni, così come esistono diversi percorsi per riconquistarla. Le guerre possono scaturire dall’avidità e dall’aggressività di chi vuole conquistare e sottomettere, o possono essere una risposta disperata per difendersi. Non riconoscere queste sfumature prolunga i conflitti e rende più arduo il raggiungimento di compromessi per una pacifica convivenza.
Proclamarsi sostenitori della pace senza giudicare o intervenire contro ciò che la minaccia fin dai primi segnali di violenza è una forma di incoscienza che può sfociare in complicità con l’aggressore. Si pensi, ad esempio, alla Russia: prima di aggredire illegalmente l’Ucraina, aveva già invaso la Georgia e la Cecenia. Ancora prima di dirigere i carri armati verso Kiev, tre anni fa, aveva occupato la Crimea, otto anni prima, tra l’indifferenza generale. Tali azioni, che violavano apertamente i trattati internazionali, non suscitarono proteste significative né nelle piazze né nelle cancellerie diplomatiche o presso le Nazioni Unite. Questo disinteresse, forse, ha contribuito a incentivare l’attuale conflitto sanguinoso.
Oggi si invoca insistentemente la pace, ma senza una definizione rigorosa dei termini, questi appelli rischiano di trasformarsi in segnali di debolezza, che Putin potrebbe interpretare a proprio vantaggio.
Un esempio concreto è rappresentato dalle dichiarazioni di Donald Trump, che durante la sua campagna elettorale ha ripetutamente enfatizzato la necessità di interrompere le ostilità. Tuttavia, queste affermazioni non hanno incoraggiato la Russia a ridurre le operazioni belliche; anzi, sono state percepite come un segnale di isolamento dell’Ucraina. Non sorprende, quindi, che i bombardamenti abbiano raggiunto un’intensità senza precedenti dall’inizio del conflitto. Inoltre, la richiesta di supporto da parte di un “paese canaglia” come la Corea del Nord, destinata a fornire truppe e armi alla Russia, ha suscitato silenzi imbarazzanti persino all’interno dell’ONU.
La nostra speranza, ora e sempre, è la pace. Ma la pace richiede vigilanza e responsabilità. Come ammonisce il Vangelo di Matteo (10,16): “Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe”. L’eremita Santa Sincletica ci invita a riflettere su questa metafora: essere prudenti come serpenti significa dirigere il pensiero con saggezza contro le insidie, mantenendo purezza e fermezza d’animo. Solo con una tale combinazione di astuzia e integrità si può custodire e coltivare la pace.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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