Rio Ari O, a Bologna l’inaugurazione della mostra di Luca Carboni

Catania - A Catania Festa dell'Unita'. Nella foto Luca Carboni in concerto (Catania - 2016-09-06, Agata Pilastro) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

BOLOGNA (ITALPRESS) – Quarant’anni di creatività raccontata attraverso le opere che hanno accompagnato quattro decenni di una carriera musicale di successo. Si intitola “Rio Ari O. Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte”, è la mostra con cui l’artista Luca Carboni celebrerà la sua quarantennale attività, iniziata nel 1984 con l’album d’esordio canoro e autorale uscito sotto il titolo di “…intanto Dustin Hofman non sbaglia un film”.
Curata da Luca Beatrice, critico e curatore d’arte contemporanea, l’esposizione prodotta da Elastica in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna – Museo internazionale e biblioteca della musica e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio del Comune di Bologna, celebra la sinergia tra musica e arte visiva, mostrando un percorso creativo inedito e parallelo, ma spesso intrecciato a quello musicale. Molti album di Carboni, infatti, si sono accompagnati ad una produzione fatta di disegni, schizzi e dipinti che raccontano il processo creativo dietro ogni brano, concerto o tour.
L’appuntamento è dal 22 novembre 2024 al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna (Strada Maggiore 34), per concludersi il 9 febbraio 2025.
“Questa mostra ci permette di scoprire un lato meno conosciuto di un artista che, come pochi altri, ha saputo raccontare e interpretare il nostro territorio- dice Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna-. I quadri in esposizione confermano ancora di più la sensibilità e il talento di Luca Carboni, opere che evidenziano il fortissimo legame con Bologna e i suoi tratti più caratteristici. Un bellissimo diario artistico che aggiunge un tassello in più a una carriera già straordinaria di un artista amatissimo”.
“Siamo molto felici – dichiarano Matteo Lepore, sindaco di Bologna e Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna – di poter raccontare nel nostro Museo della Musica del Settore Musei Civici il cantante e artista bolognese Luca Carboni nel 40imo anniversario del suo primo disco, attraverso la narrazione al contempo eclettica e intimista di RIO ARI O. Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte, con quadri, disegni, progetti, schizzi che raccontano il volto inedito e la storia nascosta di Luca Carboni. La mostra è anche un esempio creativo e virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, di ricerca sull’artista, nonchè di valorizzazione di Bologna Città Creativa della Musica Unesco e del territorio”.
Sono oltre una cinquantina le opere pittoriche esposte, tutte realizzate a partire dalla metà degli anni ’80. In quarant’anni di carriera Luca Carboni ha pubblicato dodici album in studio, un live e diverse raccolte, ma nel frattempo ha disegnato, dipinto, realizzato opere installative, raccolto immagini, perchè nel suo percorso arte e musica sono andate insieme. Una parte nascosta, un percorso parallelo intimo e personale, sperimentale, quasi mai raccontata se non in alcuni rari momenti in cui Luca Carboni ha utilizzato disegni per copertine di album, immagini per proiezioni in alcuni tour e una raccolta di schizzi nel libro “Autoritratto” del 2004.
Come le canzoni, anche la sua produzione artistica ha dentro, in modo profondo, la sua città, Bologna, le piazze, le strade, le chiese, figure femminili ispirate alle forme e alle linee dei portici.
“Nella pittura – dice lo stesso Carboni – mi ispirano le donne, i colori piatti delle bandiere, i cartelli stradali, i portici e le chiese. Nella produzione di solito mi piace mescolare la tempera, i colori acrilici, le bombolette spray per la pittura di strada, il tutto applicato sempre su diversi tipi di supporto, a volte la tela classica ma anche legni di recupero, compensati vari e altri materiali come il ferro, il cartone, la carta da pacchi e da regalo”.
Nello spazio mostre i visitatori potranno trovare esposti oggetti, copertine di dischi, testi inediti, appunti, memorie. L’intento è quello di raccontare la storia nascosta, più che la dimensione pubblica dell’autore. Una sorta di dietro le quinte dove i bloc-notes, gli appunti, i disegni e i quadri sono stati un percorso parallelo ma non disgiunto con i successi musicali.
Non può, ovviamente, mancare la musica nella mostra di uno dei cantanti che hanno segnato maggiormente la storia della canzone italiana. Per questo, nella sala finale del percorso espositivo sarà protagonista un sound design che include canzoni, inediti, audio rubati in studio, il tutto accompagnato da immagini e video clip, in un allestimento dall’atmosfera pop.
Infine, il Portico del Pavaglione, in via dell’Archiginnasio, accoglierà dall’8 gennaio 2025 gli autoritratti di Carboni stampati su larga scala e appesi alle chiavi di ferro degli archi del portico.
La mostra sarà completata da un programma di tre incontri pubblici che vedranno per protagonisti, oltre lo stesso Carboni, altri artisti che sono stati suoi compagni di viaggio. Si comincia il 28 novembre insieme al curatore Luca Beatrice, poi appuntamento il 19 dicembre e il 16 gennaio 2025, sempre alle ore 18.30 negli spazi del Museo della Musica.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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