Urso inaugura la Fiera del Levante, Emiliano “Assenza Meloni un errore”

BARI (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha inaugurato l’87esima Campionaria Generale Internazionale della Fiera del Levante di Bari. Assente il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenuta con un videomessaggio. E così non sono mancate le polemiche.
“L’assenza della premier Meloni? Saremmo stati affettuosi, felici e molto collaborativi come lo siamo stati con tutti i Governi”. Ha affermato, a margine della cerimonia di inaugurazione, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha aggiunto: “Ha perso un’occasione per sapere davvero qual è il polso del Paese. Perché l’economia della Puglia cresce al doppio rispetto a quella dell’Italia? È una cosa della quale io al suo posto sarei stato curioso di conoscere la ricetta, che è fatta di imprenditori straordinari ma anche di istituzioni che funzionano”. “Rinvieremo – ha aggiunto – alla festa delle Regioni, dove dovrà venire per forza la premier Meloni assieme al presidente Mattarella. Certo, in quel caso, il mio discorso sarà più istituzionale, non potrò dirle quello che le avrei detto oggi e quindi evidentemente la tattica ha suggerito di evitare questa giornata. Fermo restando che un presidente del Consiglio ha sempre tanto da fare quindi non è difficile giustificare un’assenza”.

“Il mondo delle illusioni è finito. Liberiamoci dai paraocchi liberiamoci dalle illusioni che rischiano di diventare dei disastri. Il mio amico Robert Habeck, vicecancelliere tedesco e leader dei verdi e dei pacifisti tedeschi, qualche mese fa ha scritto un tweet che recitava più o meno ‘Il mondo che noi sognavamo era diverso da quello che abbiamo davanti a noi. Non possiamo far finta di nulla, non possiamo illuderci: la guerra sarà lunga e dobbiamo prepararci’”. Ha esordito così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo intervento in rappresentanza del Governo all’inaugurazione dell’87esima Campionaria Generale Internazionale della Fiera del Levante di Bari. Assente la premier Giorgia Meloni, intervenuta con un videomessaggio.
In circa un’ora, il ministro ha spiegato quanto fatto anche per il Mezzogiorno negli ultimi due anni e ciò che il Governo è pronto a fare, spiegando anche di avere trovato al suo insediamento nel 2022 questioni anche risalenti agli anni ‘90, come per esempio quelle che riguardano Tim e l’ex Alitalia (che ha annunciato tornerà a chiamarsi così).
A margine dell’evento, dopo il taglio del nastro per inaugurare la fiera, Urso si è soffermato a parlare di attualità: “La Zes unica – ha spiegato – ha riacceso il motore degli investimenti in tutto il Mezzogiorno ed è interessante anche per le imprese internazionali che vogliono localizzarsi qui, in quella che sta diventando una piattaforma produttiva, logistica e portuale per tutto il Mediterraneo”. Sull’autonomia differenziata, il ministro ha dichiarato che “è quello che da sempre chiedono i territori, al Nord come al Sud, in una logica di piena condivisione e coesione nazionale, come questo governo ha saputo garantire e garantirà anche in un processo costituzionalmente corretto. Sarà sicuramente il modo per esprimere al meglio le potenzialità del nostro Mezzogiorno, a cui noi crediamo talmente tanto da aver indicato in un commissario del Sud il commissario italiano, che tra l’altro avrà deleghe molto importanti come vicepresidente esecutivo della commissione. Anche questo è il segno di come il Governo creda nel Mezzogiorno sino al punto di affidare la rappresentanza italiana a un ministro del Sud, tra l’altro nato in Puglia, che ora sarà il rappresentante dell’Italia nella commissione europea con un ruolo così significativo quale vicepresidente esecutivo con deleghe estremamente significative, proprio su tematiche che possono avere riscontro nel nostro Paese e nel nostro Mezzogiorno”.
Riguardo all’ex Ilva “noi – ha aggiunto Urso – siamo intervenuti poco più di sei mesi fa, a fine febbraio. In sei mesi i commissari, col nostro supporto e sotto le nostre indicazioni, sono stati in condizione di riattivare il processo produttivo (con l’altoforno quattro), di programmare la l’accensione dell’altoforno uno, che era stato chiuso quasi due anni fa, e poi del terzo altoforno tra qualche tempo (perché era stato chiuso in maniera maldestra, non svuotandolo e quindi compromettendone la funzionalità). Insomma, in sei mesi un programma di ripristino delle attività produttive così significativo e nel contempo le procedure per la gara internazionale. Si è chiusa la prima fase, quella delle manifestazioni di interesse che ci sono state consegnate da quindici player: tre di grande caratura internazionale per tutto l’asset produttivo e dodici per parte degli asset, ove non ci fosse una richiesta, come io credo che ci sarà, che rileverà tutto l’asset produttivo in blocco. Ora inizia la fase del data room, del set informativo che queste imprese chiederanno, per poter presentare poi, entro novembre, un’offerta sostanziata da un significativo piano ambientale di riconversione green dello stabilimento; piano industriale e produttivo; ovviamente anche occupazionale e sociale. Nel frattempo si potranno aggiungere altri attori, perché la procedura prevede che possono anche in cordata con altri presentarsi, e io credo che lo faranno. Se tutto andrà come programmato, e sino a questo momento tutto sta andando come programmato entro la prima parte del prossimo anno. Nell’arco di appena un anno potremo avere l’assegnazione a un altro grande player internazionale che ripristini le capacità competitive di quella che era l’Ilva di Taranto o meglio l’Ilva d’Italia”.
“Aggiungo – ha concluso – un altro fatto straordinario: è già partito il piano creditizio nei confronti delle imprese fornitrici di AdI. In appena sei mesi, stanno già ricevendo i crediti per le loro forniture, quando attendono ancora quelli derivanti dalla procedura di amministrazione straordinaria di quasi dieci anni fa. In sei mesi abbiamo reso possibile avere le risorse per continuare attività produttive dei crediti che avanzavano, perché abbiamo cambiato le procedure, quando essi ancora attendono quelli della precedente amministrazione. Un’efficienza di questo governo che credo sia un esempio e un modello anche in Europa”.
È partito dalla guerra in Medio Oriente il discorso del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che “come responsabile della mia comunità”, si è augurato il rinnovo della ‘antica vocazione dei pugliesi a essere costruttori di pace e coltivatori della speranza. A chi può dare vantaggio uccidere e mutilare bambini ed accumulare nei loro cuori un odio inestinguibile? Mi auguro che Bari e la Puglia, nel nome di San Nicola, un santo vicino ai poveri, vicino alle donne e ai bambini che anche oggi continuano a rappresentare quella porzione di umanità maggiormente esposta alle ingiustizie e alle sofferenze, possano continuare ad essere sempre la terra della pace, del dialogo e della mediazione”.
“La Puglia – ha rivendicato poi il governatore – ha un trend di crescita che è il doppio di quello dell’Italia, basti pensare che nel periodo 2019-2023, con un più 6,1% siamo risultati la regione italiana più dinamica (lo scrive Svimez, non io) mentre l’Italia è cresciuta del 3,5%. Abbiamo generato posti di lavoro (l’Istat ha registrato un aumento di 17mila occupati da gennaio a marzo 2024 con la contestuale riduzione del tasso di disoccupazione) insieme a nuove prospettive per aziende e startup. Rispetto al 2018, l’occupazione in Puglia è cresciuta in valore assoluto di 81mila unità. La variazione percentuale è stata del 6,9%, molto più elevata rispetto alla media complessiva del nostro Paese che è stata del 2,2%. E soprattutto abbiamo dato una concreta possibilità ai giovani di trovare piena realizzazione nella terra in cui sono nati”.
Sulla legge Calderoli, Emiliano è stato netto: “La Puglia che non vuole tornare indietro – ha dichiarato – è al fianco di chi in Italia si sta mobilitando contro la legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Siamo stati la prima Regione a impugnarla davanti alla Corte Costituzionale nella convinzione che questa legge renda diseguali i cittadini delle regioni italiane. Lo spirito che ci muove è tutelare l’unità stessa del nostro Paese nel rispetto dei principi sanciti dai padri costituenti”. Il governatore ha poi assicurato che “il blocco sociale che ha costruito il successo della Puglia senza autonomia differenziata e a legislazione vigente si opporrà con tutte le sue forze alla dissoluzione dell’Unità d’Italia e alla condanna a morte del Mezzogiorno. Ci batteremo con le armi della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e basata sull’uguaglianza di tutti i cittadini e le cittadine”.
Ha fatto un riferimento alla guerra nel suo primo intervento da sindaco di Bari all’inaugurazione della Campionaria anche Vito Leccese. “Per noi – ha affermato – riportare la pace in Palestina significa riportare la pace in Medio Oriente. Siamo costretti a parlare ancora e sempre di guerre, nel 2024, e sembra incredibile. Ne è pieno il mondo. Persino in Europa, nel cuore di quella che negli ultimi decenni sembrava essere una culla di pace, si torna a parlare di corsa al riarmo. Come dice David Grossman, il più grande intellettuale israeliano vivente, ‘la pace è l’unica strada, perché ogni spada è sempre un’arma a doppio taglio’. Per questo da Bari, città operatrice di pace, vorrei che si levasse, ancora una volta, un appello accorato affinché tacciano le armi”.
Sul lavoro che lo aspetta, Leccese ha spiegato che “siamo pronti a lavorare. Non ci spaventa, non ci ha mai spaventato. Siamo pronti a prendere decisioni, anche complicate. Siamo pronti a portare avanti a tutti i costi le opere importanti e fondamentali che il Pnrr ha finanziato. Ma sappiamo che da soli non ce la faremo. Non ci interessa tagliare il nastro di un asilo per pubblicare un selfie su Instagram, se quel nastro verrà riannodato subito dopo, perché quell’asilo, senza i soldi per gestirlo, resterà chiuso”. Al ministro Urso il primo cittadino ha chiesto dunque “di farsi portavoce presso il Governo affinché ascolti i sindaci, tutti i sindaci d’Italia, che reclamano una nuova intesa tra Governo centrale ed enti locali. Le chiedo di farsi promotore di un’alleanza civile nell’interesse esclusivo dei cittadini”.
Sul lavoro della commissione d’accesso nominata dal Viminale per valutare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune, recentemente conclusosi, Leccese ha affermato infine che “dopo lo sgomento iniziale per le modalità e la tempistica abbiamo fatto tutto il possibile, da servitori dello Stato, per consentire agli ispettori di svolgere nel migliore dei modi il loro lavoro”, ma non possiamo permettere di essere accusati di connivenza con le mafie. E non per difendere il nostro onore ma per difendere la storia, l’impegno, i sacrifici di una città intera e della sua comunità negli ultimi vent’anni”.
Nel corso del suo intervento, il presidente di Nuova Fiera del Levante Gaetano Frulli ha infine chiesto al ministro Urso di “prendere in considerazione la Nuova Fiera del Levante come uno dei luoghi di connessione per promuovere le attività economiche dei Paesi che aderiranno ai progetti pilota e strategici di questo piano così lungimirante. Questo non solo per la nostra posizione geografica favorevole, ma anche per la nostra capacità di affrontare le sfide, con il lavoro, la tenacia, la responsabilità, e le competenze che ci contraddistinguono”.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
(ITALPRESS).

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