GORIZIA (ITALPRESS) – “Contiamo che entro la fine della primavera
2025 tutta la zona verde del Parco Basaglia sarà accessibile al
pubblico: inizieremo a settembre le opere di debombing che sono
propedeutiche all’agibilità perchè ci aspettiamo di trovare
ordigni bellici da bonificare e poi ci dedicheremo a tutto il
resto, anche a tutte le aree hanno ospitato i malati. L’ex ‘città
dei mattì, che è anche stata un’area di sofferenza, vogliamo
diventi un’area di nuovo sviluppo per Gorizia”.
Lo ha affermato l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano
Callari al termine dell’incontro con il sindaco di Gorizia
Rodolfo Ziberna e gli assessori alla Capitale europea della
cultura Patrizia Artico, al Welfare Silvana Romano e ai Lavori
pubblici Sarah Filisetti sul progetto di riqualificazione a fini
turistici del Parco Basaglia anche in vista di Gorizia/Nova
Gorica 2025.
“Oggi abbiamo cominciato operativamente progettualità su cui si
sta ragionando in realtà da molti anni e nel frattempo il parco
ha vissuto momenti di degrado: vogliamo recuperare una storia e
un patrimonio importante per tutta la nazione perchè lì è nata la
riforma Basaglia”, ha aggiunto Callari.
Situato nel quartiere di San Rocco, il Parco confina da un lato
direttamente con l’odierna Slovenia e si inserisce all’interno
del sistema dei parchi urbani del Comune di Gorizia, nel quale il
Parco Basaglia assume un ruolo di grande importanza. E’ il quinto
parco per dimensione della città e, se non si considerano gli
ampi parchi lungo il fiume Isonzo, in area strettamente urbana è
secondo solo al Parco urbano del Castello. Storicamente, è stato
sede del manicomio aperto nel 1911 sotto l’Impero Asburgico, poi
Ospedale psichiatrico provinciale attivo dal 1933 e poi, con
l’arrivo di Franco Basaglia nel 1961, teatro del percorso
riformista che ha cambiato per sempre l’approccio alla persona e
alla malattia mentale.
“Di certo è un’area da valorizzare in chiave turistica – ha
notato Callari -, ma oltre a questo è la città stessa ad aver
bisogno di quel grande polmone verde che si allarga anche alla
Slovenia: pensiamo possa dare anche ai nostri giovani delle nuove
opportunità”.
Nel corso dell’incontro è stata ribadita la comune volontà di
valorizzazione del Parco Basaglia proprio per le sue
caratteristiche naturali, architettoniche e di memoria e per la
sua collocazione strategica in prossimità del confine, per
riconsegnarlo alla fruibilità dei cittadini nella sua nuova veste
di Parco aggregativo transfrontaliero.
L’obiettivo comunicato dall’Amministrazione municipale goriziana
alla Regione è quello di avviare un progetto di valorizzazione
turistica dell’ex complesso manicomiale a partire da un percorso
esterno che consenta al visitatore di conoscere la storia della
struttura e della rivoluzione basagliana senza la necessità di
guide.
In prospettiva, l’idea è quella di recuperare gli storici edifici
oggi inagibili sempre in chiave turistica, pur mantenendo le
attuali funzioni sociosanitarie in capo ad Asugi.
Dal 2017 la Giunta regionale aveva ritenuto di procedere alla
definizione e attuazione di un Piano generale di intervento per
la rigenerazione urbana in chiave storico/culturale; nel 2018 è
stato siglato un primo Protocollo di intesa tra la Regione,
l’ERPaC e l’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 “Bassa
Friulana-Isontina”. Tra le parti sottoscrittici è stata condivisa
l’opportunità di procedere ad interventi di recupero e di
valorizzazione attraverso la sistemazione e la ristrutturazione
degli edifici, il recupero della storia dell’ex Ospedale
Psichiatrico Provinciale, con particolare riferimento alla
valorizzazione dell’archivio storico, la gestione di un “punto
informativo” rivolto ai visitatori e l’organizzazione di eventi
conoscitivi.
L’ERPaC, in virtù del Protocollo sottoscritto, ha elaborato il
Master Plan dell’intervento complessivo e la progettazione
esecutiva per il recupero e la sistemazione del Parco, le cui
aree interessate sono anche di proprietà dell’Asugi e del Comune
di Gorizia. Grazie alla progettazione del Master Plan, si è
approfondita la conoscenza dell’articolato assetto proprietario
degli immobili ricompresi nell’ambito del Parco, e si è valutata
l’opportunità di razionalizzare il sistema urbano di cui fa parte
il compendio.
Nel 2022 è stato siglato un secondo protocollo di intesa che
sostituisce, integrandolo e rettificandolo, il Protocollo
precedente. Tra i firmatari, oltre alla Regione, l’ERPaC e
all’Asugi, è stato coinvolto alche il comune di Gorizia.
L’ERPaC, impegnato in altre opere strategiche alla valorizzazione
del patrimonio in vista degli eventi di GO!2025 finanziate anche
con fondi Pnrr, a maggio di quest’anno ha richiesto l’intervento
diretto della Regione per lo svolgimento della procedura di gara
e per la realizzazione delle opere e pertanto la Direzione
centrale patrimonio demanio servizi generali e sistemi
informativi sta svolgendo ora il ruolo di stazione appaltante.
– Foto: ufficio stampa Fvg –
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