ROMA (ITALPRESS) – “Il Piano Mattei è innanzitutto un metodo, un approccio paritario tra l’Italia e le regioni africane con cui in questo momento è possibile avere un dialogo ed è una prospettiva di sviluppo non imposta da Roma e da Bruxelles, ma definendo insieme gli obiettivi, nazione per nazione. Non è qualcosa di astratto ancora da realizzare”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, a Med-Or Day 2024. “Una collaborazione di questo tipo permette di affrontare i problemi comuni, non da ultimo quello migratorio. L’obiettivo non è soltanto la comune regolazione dei flussi, ma è un effetto che si è concretamente avviato”, ha sottolineato. “Quello in carica è il promo governo che ha varato un flusso di ingressi triennale, con la possibilità di andare fuori quota per chi nel paese d’origine frequenta una formazione qualificata. Questa dinamica di flussi necessita di correzioni che sono allo studio in questi giorni: la dinamica di truffa negli ingressi regolari va stroncata, nell’interesse innanzitutto degli stessi migranti che spesso rischiano la vita”, ha chiarito. Sui centri per migranti in Albania, “quello sul mare è già pronto e servirà a un primo screening, mentre per quello che si trova più all’interno ci sono stati dei problemi” durante i lavori di realizzazione, “in più adesso fa molto caldo e, nell’interesse degli operai, bisogna che nelle ore centrali della giornata, i lavori si fermino e questo sta portando ulteriori rallentamenti. Vogliamo rispettare il completamento dei lavori a regola d’arte, l’iniziativa sarà a pieno regime tra qualche settimana”, ha spiegato.
Per Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, “guardiamo all’Africa come il continente più giovane del mondo, con tantissime materie prime e che ha bisogno di essere aiutato: l’Italia si pone con un atteggiamento costruttivo”. Il ruolo di Leonardo è mettere a dispozione “una serie di tecnologie che servono a modernizzare l’agricoltura. C’è un enorme bisogno di digitalizzazione e di alfabetizzazione, questo vuol dire trasferire soprattutto conoscenze e capacità di analisi”. Le difficoltà “sono quelle legate a tutti i grandi progetti, ma la volontà è quella di farli andare avanti”. L’Italia nel Mediterraneo “è nella posizione ideale per giocare il ruolo che ci compete”. Fincantieri è interessata “a quella parte del Piano Mattei che si occupa di creare un corridoio e un bacino di competenze: stiamo guardando e stiamo promuovendo insieme alla struttura della cabina di regia quella parte delle iniziative che prevedono la creazione, per esempio, di scuole di saldatura nel Nord Africa, per andare a creare la professionalità in loco e di gestirla in maniera ordinata nei nostri cantieri e creare quindi un modello a prova di futuro per poter immaginare di continuare a fare industria pesante nel nostro Paese”, ha aggiunto Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri. “Ci sono le competenze, c’è il mercato, ma non ci sono più le persone: l’iniziativa formativa è uno degli assi del piano nella direzione di creare competenze in loco ci vede molto interessati”.(ITALPRESS).
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