UDINE (ITALPRESS) – “Il poliedrico contenitore di Pordenonelegge può essere certamente uno degli artefici del cambiamento di significato del termine ‘confinè: non più muro, ostacolo e divisione, ma nuova opportunità di amicizia con chi sta al di là: è una cerniera, un ponte che ci piace, che non vogliamo ingabbiare perchè permette un dialogo aperto, testimoniando valori di grande significato, in particolare in questo momento storico, di amicizia e pace, nel cuore dell’Europa, in Friuli Venezia Giulia”. Lo ha sottolineato il vicepresidente e assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, che quest’oggi, nella sede di Roma della Regione, è intervenuto alla presentazione dell’edizione 2024 di Pordenonelegge, insieme all’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen. Hanno preso parte all’illustrazione, tra gli altri, anche il presidente e il direttore di Fondazione Pordenonelegge, rispettivamente Michelangelo Agrusti e Michela Zin.
Nel portare il saluto del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, Anzil ha fatto notare che “Pordenonelegge consente a migliaia e migliaia di persone di vivere esperienze formative tramite le quali si ha la possibilità di osservare punti di vista differenti, di ragionare, pensare, riflettere e anche di vivere esperienze piacevoli, di sperimentare un momento di felicità, un’emozione che arriva all’improvviso e poi inaspettatamente, come è arrivata, se ne va; camminando per Pordenone o partecipando a uno degli eventi culturali in calendario, può capitare così di venir pervasi all’improvviso da un istante di felicità, di evadere nel fantastico, nell’incanto dell’impossibile: è la magia di questa splendida manifestazione”.
“Dal 18 al 22 settembre, con le cinque giornate di Pordenonelegge, la città si colorerà di giallo e si animerà con dibattiti, incontri e presentazioni di libri: un’offerta culturale di vastissimo respiro, che rende questa manifestazione tra le più attrattive a livello nazionale e che testimonia il fervore creativo di questa città, in linea con la visione futura che Regione ha della cultura – ha detto il vicepresidente -. La nostra è una terra di frontiera, fortemente caratterizzata dalla presenza del confine; per decenni è stata angolo semisconosciuto del nordest d’Italia, presidio armato orientale. Ora siamo cuore pulsante al centro dell’Europa e la nostra è sempre una cultura di frontiera, naturalmente predisposta all’avanguardia, con una ricca e forte presenza del passato. Da qui la nostra abitudine a riflettere, a non dare nulla per scontato, a creare e cercare”.
“La nostra è una regione molto piccola ma è policentrica – ha osservato, ancora, Anzil -. Qui esistono tantissime differenti identità, a partire delle lingue ufficiali che sono quattro: italiano, sloveno, tedesco e friulano. Una terra così policentrica non può che sostenere una cultura polifonica e pluralista, che accoglie al proprio interno le più differenti tesi e consente allo spettatore di poter contemplare differenti punti di vista, lasciando poi a ciascuno la libertà di elaborare la propria personale sintesi. Del resto, la cultura non è tanto un insieme di conoscenze asettiche acquisite studiando libri: è una personale e soggettiva rielaborazione di esperienze”.
foto: ufficio stampa Regione Friuli Venezia Giulia
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